Milano, 9 giugno 2016 - 00:00

Energy crowdfunding: investimenti innovativi nelle fonti rinnovabili

Negli ultimi quattro anni, col sistema del crowdfunding sono stati investiti diversi milioni di euro per finanziare numerosi progetti di media e piccola taglia nel campo delle energie rinnovabili.

Si tratta molto spesso di "equity-based crowdfunding": una particolare forma di crowdfunding in cui, tramite l’investimento on-line, si acquista un vero e proprio titolo di partecipazione in una società. La "ricompensa" per il finanziamento è in questo caso rappresentata dal complesso di diritti patrimoniali e amministrativi che derivano dalla partecipazione nell’impresa.

Nel marzo di quest’anno, una delle poche indagini finora realizzate sul settore ha rilevato l’esistenza di 29 piattaforme attive in tutto il mondo e di altre 13 in cantiere. La maggior parte (8) delle piattaforme attive sono negli Stati Uniti, seguiti da Germania (6), Regno Unito (5) e Paesi Bassi (4). I tre paesi europei sono stati i primi ad operare nel settore circa quattro anni fa, nel corso del 2012. Il settore è cresciuto al punto che esiste già una grande conferenza annuale dedicata al settore e anche un'associazione europea (CrowdFundRES) che riunisce le piattaforme coinvolte nel crowdfunding legato alle energie rinnovabili.

L'autore della ricerca su questa innovativa forma di finanziamento collettivo è l’italiana Chiara Candelise, ricercatrice presso l'Università Bocconi e il London Imperial College e al tempo stesso co-fondatrice della piattaforma Ecomill. Si tratta del primo progetto di crowdfunding energetico italiano, non ancora operativo ma già autorizzato dall'autorità di regolamentazione (la Consob).

Le piattaforme britanniche risultano al momento le più attive: ad esempio "Abundance" ha raccolto finora 17,7 milioni di sterline distribuiti in 17 progetti, con un ritorno di 1,47 milioni per gli investitori. Tom Harwood, operation manager di Abundace, spiega che "il crowdfunding può essere una opzione di finanziamento competitiva per molti progetti di energia rinnovabile, ma in genere colma una lacuna nel mercato per quei progetti di piccole e medie dimensioni che faticano ad ottenere finanziamenti attraverso canali tradizionali come le banche".

Non mancano naturalmente ostacoli e difficoltà di ogni tipo. Ad esempio, sempre secondo Harwood "ci sono un buon numero di progetti disponibili, ma un sacco di lavoro è necessario per completare la due diligence e garantire che il progetto possa essere attrattivo di investimenti, prima di poter essere aperto al pubblico"; inoltre "c'è ancora molto lavoro da fare per aumentare il numero di investitori interessati ad investire nelle energie rinnovabili".

"Dopo una buona partenza", afferma ancora Chiara Candelise, "ora ci sono ostacoli che impediscono al crowdfunding energetico di andare avanti. Finora, i progetti che sono stati finanziati sono principalmente quelli di piccole e medie dimensioni nei settori eolico e solare. Ora la sfida è quella di finanziare l'efficienza energetica, come richiesto dall'Unione Europea, ma la realizzazione di progetti di retrofit è più strutturata e richiede più esperienza".

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