Milano, 16 giugno 2016 - 00:00

Prestiti più vantaggiosi per chi riqualifica energeticamente la propria casa

Le banche potrebbero prevedere schemi di finanziamento che consentano ai proprietari di un’abitazione, che si impegnano a ristrutturarla energeticamente, di ottenere mutui a tassi di interesse più bassi e rate ridotte.

Secondo un progetto predisposto dall’European Mortgage Federation e European Covered Bond Council (EMF-ECBC), l’attuazione di interventi di riqualificazione energetica potrebbe corrispondere automaticamente all’assegnazione di un profilo di rischio più basso per il mutuatario, che si tradurrebbe poi in pagamenti mensili ridotti. "Crediamo davvero che questo sarà un fattore pionieristico e rivoluzionario del mercato dei mutui", ha dichiarato Luca Bertalot, segretario generale EMF-ECBC. "Tutto il comparto del credito ipotecario è pronto per andare in questa direzione".

Le norme Ue elaborate dopo la crisi finanziaria, che costringono le banche a detenere molto capitale per garantirsi di fronte al rischio, sono state spesso accusate di soffocare gli investimenti. "Il derisking al giorno d'oggi è un aspetto importante del sistema bancario, per effetto dei regolamenti post crisi finanziaria. Iniziative come queste, che legano il costo del mutuo alla realizzazione di interventi di ristrutturazione, sono le benvenute", ha detto un portavoce della Federazione bancaria europea (EBF).

Analisi effettuate da EMF-ECBC nel Regno Unito, in Olanda e in Italia hanno confermato che le riqualificazioni energetiche innalzano il valore delle proprietà immobiliari e riducono il rischio sia per il debitore che per il creditore. Ma come funzionerebbe esattamente questo meccanismo elaborato da EMF-ECBC?

Il cliente chiede alla banca un prestito per riqualificare energeticamente l’abitazione di proprietà. Una volta accertato che il lavoro di efficientamento è stato completato, il cliente inizia a restituire i soldi alla banca alle condizioni di un mutuo, con un tasso quindi inferiore rispetto a quello mediamente applicato ai prestiti e con una rata ridotta. Lo sconto sul tasso di interesse sarebbe applicato dalla banca proporzionalmente al miglioramento della classe energetica dell'edificio, valutato sulla base di una precisa serie di indicatori di efficienza energetica.

Dal momento che — grazie alle bollette più basse — il reddito disponibile del proprietario è aumentato e le probabilità di inadempienza si sono ridotte, si riduce anche il rischio di rientro della banca.

L’adozione su scala europea di questa strategia avrebbe il potenziale per aiutare a colmare l'enorme gap di investimenti in efficienza energetica nell’Unione europea. Basti pensare che, secondo alcune stime, gli investimenti privati nel settore dell'efficienza energetica devono aumentare di cinque volte entro il 2030, affinché l'ambizioso progetto Energy Union possa avere successo.

Il settore dei mutui potrebbe svolgere un ruolo di primo piano nello sviluppo di un'iniziativa paneuropea sul finanziamento privato per il miglioramento dell'efficienza energetica degli edifici residenziali; un'uniziativa che sarebbe del tutto indipendente, ma al tempo stesso complementare, rispetto ai tradizionali canali costituiti dai fondi pubblici o dagli incentivi fiscali.

"Considerando che lo stock immobiliare europea rappresenta il più grande consumatore di energia della UE, e che il valore del mercato europeo dei mutui è pari al 53% del PIL, esiste un grande potenziale per sbloccare i benefici del finanziamento ipotecario a sostegno dell'energia efficienza", ha dichiarato Bertalot.