Milano, 22 giugno 2016 - 00:00

Blue rings, energia rinnovabile italiana dai moti marini

Si chiama IACCME ovvero "Impianto ad Anelli Concentrici Controrotanti per la conversione dell’energia Marina in energia Elettrica", ed è un’idea tutta italiana per produrre energia elettrica dal moto marino.

Lo scorso anno RSE (Ricerca sul Sistema Energetico), ha pubblicato uno studio, svolto su incarico del Ministero dello Sviluppo Economico, sul possibile sviluppo di dispositivi per produrre energia elettrica dai moti marini. Lo studio si intitolava "Impianto ad Anelli Concentrici Controrotanti per la conversione dell’energia Marina in energia Elettrica". All’interno di esso venivano proposte tre soluzioni alternative a quelle esistenti, che, sulla base della particolare bassissima velocità — circa 1 m/s nel Mediterraneo — del flusso in ambiente marino rispetto ad altre fonti, sarebbero in grado di generare interessanti quantità di energia elettrica a costi competitivi.

Di queste, la terza soluzione, denominata "Blue rings", risulterebbe essere la più efficace in termini di efficienza energetica complessiva, grazie all’assenza di opere di fissaggio al fondale. Ipotizzando una macchina di 500 metri di diametro, da adagiare su un fondale di 200 metri con un flusso di 400 mm/s, si può stimare una potenza di 6 MW, corrispondente ad un'energia annua di 50 GWh; mentre con un flusso di 750 mm/s la potenza può raggiungere i 40 MW.

Il progetto prevede una coppia di anelli concentrici controrotanti, ad asse verticale, equipaggiati con pale, anch’esse ad asse verticale, ad angolo d’incidenza servocontrollato con alternatori disposti sotto il perimetro degli anelli. "Ciascun alternatore riceve il moto dal relativo anello, rotante in senso orario o antiorario, attraverso un adeguato moltiplicatore di giri" si legge sul sito di RSE "da ciascun cassone esce una coppia di alberi, provenienti dal moltiplicatore, uno con l’asse radiale agli anelli rivolto verso il centro di rotazione, e l’altro rivolto verso l’esterno; ciascun albero supporta una ruota flangiata di tipo ferroviario. I piedi risultano simili a locomotori capovolti, sui quali ruotano i binari, vincolati agli anelli controrotanti. Ogni anello dispone di pale trapezoidali a sezione idrodinamica, ad angolo d’incidenza brandeggiabile".

Per maggiori info vedi Riferimenti in basso.

Pagine correlate