IEA: investimenti energetici in calo, ma non per le rinnovabili
Gli investimenti nel settore elettrico si stanno orientando sempre più verso le fonti pulite. Tuttavia è indispensabile aumentare gli sforzi per garantire la sicurezza energetica e contenere il riscaldamento globale.
Il nuovo report annuale dell’Agenzia Internazione per l’Energia (IEA) – "World Energy Investment 2016" – mostra come gli investimenti globali nel settore energetico nel 2015 siano diminuiti rispetto all’anno precedente, scendendo da 2.000 a 1.830 miliardi di dollari. Una contrazione imputabile soprattutto alle basse quotazioni del petrolio e del gas, che hanno spinto le principali compagnie a tagliere le spese.
I flussi di investimento dimostrano comunque un deciso riorientamento del sistema. Con 313 miliardi di dollari investiti nel 2015, gli investimenti in energie rinnovabili sono rimasti costanti tra il 2011 e il 2015. Una mancata crescita che però non deve ingannare: infatti la progressiva riduzione dei costi delle tecnologie (soprattutto per eolico e fotovoltaico) fa sì che, a parità di spesa, si sia in realtà registrato — nel 2015 rispetto al 2011 — un aumento di un terzo della potenza installata.
Uno dei dati più interessanti contenuti nel report è che la potenza rinnovabile installata nel 2015 è sufficiente a coprire la crescita globale della domanda di energia elettrica. Le innovazioni tecnologiche hanno spinto gli investimenti anche verso le smart grids e i sistemi di accumulo, che svolgeranno un ruolo cruciale nell'integrare nelle reti quote sempre più ampie di eolico e solare.
Investimenti in crescita (+ 6%) anche sul fronte dell’efficienza energetica, merito soprattutto dell’introduzione di standard prestazionali riguardanti una quota sempre maggiore di nuovi edifici, elettrodomestici e veicoli a motore. Male invece la generazione elettrica da gas naturale (— 40%), nonostante il previsto pensionamento di moltissimi impianti europei nel corso del prossimo decennio. Reggono invece gli investimenti in centrali a carbone, sostenuti dalle economie asiatiche in via di sviluppo.
"Notiamo un ampio spostamento della spesa verso le energia pulite, spesso per effetto di politiche governative", ha commentato il direttore esecutivo dell’AIE Fatih Birol. "Il nostro rapporto mostra chiaramente che tali misure funzionano e rappresentano la chiave per una transizione energetica di successo. Ma anche se su questo fronte c’è stato un certo miglioramento, gli investitori hanno bisogno di chiarezza e certezza dai responsabili politici. I governi devono non soltanto mantenere, ma aumentare il loro impegno per raggiungere gli obiettivi climatici e di sicurezza energetica".