Eolico, il fattore politico è fondamentale per la crescita
Secondo un rapporto pubblicato dal Global Wind Energy Council (GWEC) nel 2030 l’eolico sarà in grado di coprire l’11-20% del fabbisogno di elettricità nel mondo. Ma c’è bisogno di politiche adeguate e di saldi accordi internazionali.
Entro il 2030 l’energia eolica potrebbe soddisfare l’11-12% del fabbisogno di elettricità mondiale, ma potrebbe arrivare fino al 20% sulla base dei diversi scenari prospettati dal Global Wind Energy Council (GWEC). Quello più moderato (definito “Moderate”) prevede una crescita dagli attuali 432 GW di capacità mondiale a 797 GW nel 2020 (8-9% del fabbisogno mondiale) fino ad arrivare a 1676 GW nel 2030 (14-16%).
Naturalmente è possibile fare anche di meglio, è quanto prevede lo scenario più ottimistico (definito “Advanced”): 879 GW nel 2020 (9%) e 2110 GW nel 2030 (18-20%). Ma per raggiungere questi risultati c’è bisogno di un forte impegno politico internazionale per il raggiungimento degli obiettivi climatici e di politiche energetiche nazionali che conducano alla sicurezza energetica, la stabilità dei prezzi, la creazione di nuovi posti di lavoro e la conservazione delle riserve idriche.

Questi scenari sono molto più rosei rispetto a quelli pubblicati dall’International Energy Agency (IEA): anche in questo caso si tratta di due diverse prospettive di crescita, la prima (definita “New Policies Scenario”) leggermente più conservativa, la seconda (definita “450”) più ottimistica. Nel primo caso è prevista una crescita da 432 GW di capacità globale a 639 GW nel 2020 (7%) fino a 1260 GW nel 2030 (11-12%) mentre nel secondo caso si giunge a 658 GW (7%) nel 2020 e 1454 GW nel 2030 (13-14%).
Tutti questi scenari, così come quello più moderato di GWEC, sono il riflesso di una realtà che va avanti da circa dieci anni, con l’energia eolica che continua a guadagnare terreno, ma deve affrontare continui problemi legati ai sussidi e non è sostenuta da un mercato del carbonio con prezzi adeguati. L’instabilità politica è un dato di fatto, ma è in diminuzione, sebbene la competizione nei paesi occidentali per accaparrarsi una fetta di torta più grande nel settore è piuttosto intensa.
"L’energia eolica è la migliore opzione per aggiungere nuova capacità installata alla rete elettrica in un numero sempre maggiore di paesi" dice Steve Sawyer, segretario generale GWEC "ma se gli obiettivi usciti dagli accordi di Parigi devono essere raggiunti, questo significa chiudere centrali alimentate a combustibili fossili a favore di eolico, solare, idroelettrico, geotermico e biomasse. La parte difficile sarà proprio questa, e i governi dovranno prendere la cosa seriamente se vogliono essere all’altezza degli impegni che hanno preso".
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