Ancora in calo il Contatore GSE delle rinnovabili elettriche

Al 31 agosto 2016 il costo indicativo medio risultava pari a 5,425 miliardi di euro, mentre al 30 settembre la cifra è scesa a 5,310 miliardi di euro. Dunque, circa 115 milioni di euro di incentivi in più disponibili per le Fer non fotovoltaiche, tenendo sempre conto del fatto che questi dati vanno confrontati con il tetto massimo di 5,8 miliardi di euro.

Nel comunicato stampa, il GSE mette in evidenza che "la diminuzione rispetto al 31 agosto 2016 è principalmente imputabile al sensibile incremento del prezzo dell’energia registrato ad ottobre 2016 e sui mercati forward".

Il Gestore ricorda che, in base alle nuove modalità di calcolo, mensilmente viene calcolato il "costo indicativo medio" degli oneri delle rinnovabili non fotovoltaiche, a partire dai valori mensili ipotizzati per i 3 anni successivi nello Scenario Evolutivo e che:

• per gli impianti a Registro e Aste a progetto con il Dm 6 luglio 2012, "il costo è imputato a partire da una data presunta di entrata in esercizio e considerando un tasso di decadenza del diritto di accesso agli incentivi sulla base dei dati storici a disposizione";

• il prezzo dell’energia viene calcolato come "media dei prezzi dei ventiquattro mesi precedenti e dei dodici mesi successivi, come risultanti dagli esiti del mercato a termine pubblicati sul sito del GME; al 30 settembre 2016 tale prezzo risulta di 47,61 €/MWh, in rialzo rispetto al mese precedente (46,57 €/MWh, ndr)".

Nel contatore rientrano gli oneri d’incentivazione riguardanti gli impianti CIP6 (quota rinnovabile), l’incentivo sostitutivo dei Certificati Verdi e le Tariffe onnicomprensive (Dm 18 dicembre 2008), gli impianti incentivati mediante il Conto Energia per il Solare Termodinamico e quelli in esercizio ai sensi del Dm 6 luglio 2012 e del Dm 23 giugno 2016.