Milano, 17 novembre 2016 - 00:00

Biometano, nasce la Piattaforma Tecnologica Nazionale

Lo scopo è quello di valorizzare soluzioni tecnologiche innovative per consentire al nostro Paese di diventare uno dei principali produttori di biometano.

Il documento programmatico della Piattaforma è stato firmato il 9 novembre, nel corso di Ecomondo a Rimini.

Con il coordinamento del CIB (Consorzio Italiano biogas) e quello del CIC (Consorzio Italiano Compostatori), oltre che del comitato scientifico della Fiera di Rimini e la partecipazione di Anigas, Assogasmetano, Confagricoltura, Fise-Assoambiente, Legambiente, NGV Italy, Utilitalia, "la Piattaforma intende valorizzare soluzioni tecnologiche innovative per far sì che l’Italia diventi uno dei principali produttori di biometano ed esprima tutto il potenziale nel futuro greening delle attività produttive, della rete gas e della mobilità".

Come si legge nel documento, infatti, "l’Italia, con un adeguato sistema legislativo a supporto, è nelle condizioni di raggiungere una produzione di 8,5 miliardi di metri cubi di biometano al 2030 di cui almeno 0,5 Miliardi da biogas generato da 'biowaste' da raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani, non solo senza ridurre il potenziale dell’agricoltura italiana nei mercati alimentari, ma accrescendo la competitività e sostenibilità delle aziende agricole". Ad oggi, infatti, in Italia risultano operativi oltre 1.500 impianti biogas, l'80% dei quali è attualmente alimentato da matrici agricole.

Secondo i soggetti firmatari, tocca ora al legislatore dare "rapido decorso alla normativa per il biometano, inizialmente soprattutto nei trasporti". Le azioni proposte per raggiungere tale scopo sono numerose:

ridefinire l’intervallo temporale utile per l’accesso agli incentivi previsti per il biometano, tenuto conto della tempistica che si è resa necessaria per la definizione della regolazione tecnica nonché di quella necessaria per la progettazione, l’autorizzazione e l’entrata in esercizio delle iniziative imprenditoriali;

• prevedere, entro il 2030, un target annuo minimo di immissione di biometano in rete pari ad almeno il 10% del metano immesso in rete nello stesso periodo, tenendo conto che l’Italia è in grado di produrre in maniera sostenibile circa 8,5 miliardi di metri cubi di gas considerando esclusivamente la tecnologia della digestione anaerobica da matrici agricole e da rifiuti;

• prevedere un sistema di contabilizzazione che sia idoneo a valorizzare il ruolo svolto dalle imprese agricole negli assorbimenti di CO2 nelle diverse fasi di produzione del biometano che sia utile anche ad una ricalibratura del sistema di incentivazione del biometano secondo un approccio Life-Cycle Assessment;

• prevedere l’istituzione di un Registro delle Garanzie di Origine del biometano che consenta lo sviluppo di un mercato attivo di scambi in grado di far emergere il legame di valore tra biometano ed emissioni evitate di carbonio;

• prevedere una modifica della regolazione del mercato dei certificati di immissione in consumo (CIC) volta a rendere trasparenti le transazioni e dunque il prezzo dei titoli al fine di favorire la bancabilità degli investimenti;

• prevedere l’istituzione di un meccanismo di fissazione di un prezzo minimo del carbonio (Carbon Price Floor) che complementi il prezzo dell'Emission Unit Allowance che si forma sull'Emission Trading System.

Il documento programmatico contiene, inoltre, numerose informazioni utili sul ruolo strategico del biometano in diversi settori — da quello elettrico a quello dei trasporti — sul suo stato dell'arte e sulle sue potenzialità.

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