Installazione impianti FER, le misure compensative non sono automatiche

Con la Sentenza n. 1737/2016, il Tar Puglia ha accolto la richiesta di un'azienda che chiedeva l'annullamento di una nota emanata dal Comune in cui è installato l'impianto fotovoltaico di sua proprietà, attraverso la quale si obbligava l'azienza all'estinzione del debito riferito a una misura compensativa, definita nella nota "contributo di eco-sostenibilità".

Richiamando numerose sentenze emesse a riguardo e i dettami del Dlgs 387/2003, il Tar ha ribadito che "non dà luogo a misura compensativa, in modo automatico, la semplice circostanza che venga realizzato un impianto di produzione di energia da fonti rinnovabili, a prescindere da ogni considerazione sulle sue caratteristiche e dimensioni e dal suo impatto sull'ambiente. E comunque tali misure compensative sono di competenza dello Stato o della Regione e non possono unilateralmente essere stabilite da un singolo Comune".

Una diretta conseguenza della liberalizzazione del mercato dell'energia e del passaggio dal regime concessorio a quello autorizzatorio è proprio il divieto dell'imposizione di misure compensative di natura patrimoniale come condizione per il rilascio delle autorizazioni; esse devono essere rilasciate unicamente in presenza di specifici presupposti e requisiti di legge.

A parere dei Giudici, il "contributo di eco-sostenibilità" richiesto dal Comune "si risolve in misure meramente patrimoniali, trovando la relativa ragion d'essere nella semplice circostanza della costruzione e (conseguente) esercizio di un impianto per la produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile nel territorio del Comune ... in modo del tutto avulso da qualsivoglia valutazione dell'impatto ambientale/territoriale dello specifico impianto".