Target efficienza, il Consiglio Ue gioca al ribasso
Dalle prime reazioni dei Ministri dell'energia Ue emerse nell'incontro tenutosi il 27 febbraio scorso, il Consiglio non condivide il target per l'efficienza energetica proposto nel pacchetto Energia pulita dalla Commissione.
Per attuare quanto previsto dalla Energy Union, la Commissione europea ha presentato nel novembre 2016 un pacchetto di misure denominato Energia pulita per tutti gli europei (Clean Energy For All Europeans).
Tra le misure previste:
• il ridisegno del mercato europeo dell’energia elettrica;
• la stesura di una nuova direttiva sulle rinnovabili;
• la revisione della direttiva sull’efficienza energetica (2012/27/Ue), compresa quella negli edifici (2010/31/Ue);
• la sicurezza dell'approvvigionamento elettrico e le norme sulla governance per l'Unione dell'energia.
Il 27 febbraio scorso i Ministri dell'energia del Consiglio Ue hanno condotto un primo esame delle proposte, nel corso del quale è emerso:
Per l'efficienza energetica
• la preferenza per un target indicativo del 27% sull'efficienza energetica al 2030, contro il 30% proposto dalla Commissione Ue;
• la preoccupazione sui finanziamenti da riservare all'efficienza energetica dopo il 2020 e sul fatto che queste misure possano innescare investimenti indesiderati;
• perplessità sugli obblighi in materia di ristrutturazione degli edifici troppo esigenti e poco chiari, in particolare per quanto riguarda la decarbonizzazione del patrimonio edilizio entro il 2050;
• l'esigenza di flessibilità sugli incentivi di tipo finanziario.
Per le energie rinnovabili
• la condivisione dell'obiettivo legato alle rinnovabili: 27% al 2030;
• un approccio cauto sulle conseguenze economiche della progressiva eliminazione dei biocarburanti di prima generazione;
• la messa in evidenza di eventuali rischi legati alle offerte transfrontaliere per le energie rinnovabili;
• il suggerimento di evitare l'eccessivo affidamento all'applicazione delle norme sugli aiuti di Stato ai regimi di sostegno;
• alcuni dubbi circa l'incremento volontario annuo dell'1% nell'uso di energie rinnovabili per il riscaldamento e raffrescamento.
Dalle dichiarazioni dei Ministri è emerso anche che molti passi avanti sono stati fatti nei negoziati per la revisione della direttiva sull'etichettatura energetica (2010/30/Ue): il Consiglio ritiene che un accordo con Parlamento e Commissione possa chiudersi entro fine marzo di quest'anno.
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