Milano, 20 ottobre 2017 - 00:00

Aree non idonee eolico: legittimi i provvedimenti della Regione Campania

Il criterio del "carico insediativo medio comunale" elaborato dalla Regione per gli insediamenti eolici è pienamente legittimo, in quanto finalizzato ad evitare un'eccessiva concentrazione di impianti in talune aree.

Con questa motivazione il Tar Campania (sezione settima), nella sentenza n. 4878 del 18 ottobre 2017, ha respinto il ricorso di un'impresa che – al termine di un lungo iter autorizzativo – si era vista rigettare l'istanza di rilascio dell’autorizzazione unica per la costruzione e l’esercizio di un impianto eolico.

Il rigetto dell'istanza era avvenuto sulla base dell'applicazione di un criterio, elaborato dalla Regione nella Dgr n. 553/2016 sulle aree non idonee per l'eolico sopra i 20 kW, secondo cui "Non sono idonee all'installazione di nuovi impianti eolici le aree situate in Comuni il cui «carico insediativo medio comunale» supera di 5 volte il «carico insediativo medio regionale». Per «carico insediativo medio regionale» s'intende il rapporto tra la potenza complessivamente installata e la superficie complessiva del territorio regionale; viene, invece, definito «carico insediativo medio comunale» il rapporto tra la potenza complessivamente installata e la superficie complessiva del territorio comunale".

Secondo i giudici amministrativi, tale criterio – contestato dall'impresa ricorrente – non può dirsi illegittimo, dal momento che non risulta in contrasto né con la giurisprudenza della Consulta né con le linee guida ministeriali (Dm 10 settembre 2010). Esso infatti "non comporta un divieto indiscriminato di installazione che riguarda l'intero territorio regionale o porzioni significative dello stesso; non riguarda zone genericamente soggette a tutela dell'ambiente, del paesaggio e del patrimonio storico-artistico, né si traduce nell'identificazione di fasce di rispetto di dimensioni non giustificate da specifiche e motivate esigenze di tutela".

Non può essere, quindi, ritenuto irragionevole un divieto di nuove installazioni in zone in cui è già stato realizzato un considerevole numero di impianti.