Riforma fiscale, il Governo tenga in conto l'ambiente e le rinnovabili

La delega al Governo per la revisione del sistema fiscale di cui alla legge 11 marzo 2014, n. 23, contempla, all'articolo 15, il tema della fiscalità ambientale, prevedendo una riforma del sistema fiscale diretta a coniugare lo sviluppo sostenibile con la tutela dell'ambiente e la salute della collettività.

Tuttavia, quanto disposto dal citato articolo 15 non è stato mai attuato, privandoci di un sistema di fiscalità energetica e ambientale e consentendo il "permanere di una disciplina fiscale ambientale non adeguata ai tempi e alle esigenze dello sviluppo sostenibile e della tutela dell'ambiente, in un momento storico in cui è fortemente avvertita l'esigenza di razionalizzare l'utilizzo delle fonti di energia per un sempre più concreto e ampio utilizzo delle fonti rinnovabili".

Per tali ragioni, con la risoluzione approvata dalla Commissione Finanze della Camera dei deputati il 22 novembre 2017, il Parlamento impegna il Governo a compiere scelte di politica fiscale idonee a:

• incentivare le fonti rinnovabili, privilegiando i progetti a maggiore contenuto tecnologico, innovativo e di efficienza, anche tramite strumenti che favoriscano la bancabilità dei progetti;

• prevedere il graduale abbandono di tecnologie carbon-intensive, favorendo la transizione verso tecnologie più efficienti e immediatamente disponibili;

• agevolare gli investimenti di medio e lungo termine nel settore della mobilità sostenibile (infrastrutture di ricarica, tariffe elettriche agevolate, ecc.);

• prevedere l'assicurabilità del rischio ambientale per tutte le attività produttive potenzialmente inquinanti;

• sostenere iniziative per prevedere l'intervento diretto del terzo garante per l'intervento di ripristino ambientale;

• contemplare misure volte a favorire la canalizzazione del risparmio privato (domestico e/o internazionale) verso prodotti finanziari sostenibili e innovativi (come i green insurance bond).