Biocombustibili solidi, definizione classi integrative pellet
Il progetto di norma UNI1603737, messo in inchiesta pubblica preliminare dal Comitato termotecnico italiano, definisce alcune classi di pellet legnoso e non legnoso. I soggeti interessati possono inviare i propri commenti entro il 28 gennaio 2018.
Il progetto dal titolo "Biocombustibili solidi – Specifiche e classificazione del combustibile – Definizione di classi di pellet legnoso e non legnoso integrative alle UNI EN ISO 17225-2 e UNI EN ISO 17225-6" ha l'obiettivo di definire "alcune classi di pellet legnoso e non legnoso integrative alle UNI EN ISO 17225-2 e UNI EN ISO 17225-6".
La definizione delle classi proposte "consentirà a impianti termici di media-grande taglia di utilizzare pellet legnoso e non legnoso costituiti da alcune tipologie di biomasse solide di interesse nazionale, prevalentemente di tipo agricolo e residuale, come ad esempio le biomasse legnose da potature o espianti di arboree e biomasse erbacee derivanti dalla filiera del foraggio".
In questo modo, gli operatori dei settori agricolo e agroforestale potranno valorizzare la materia prima residuale, "migliorandone gli aspetti di carattere commerciale e ambientale dell’uso energetico, e stimolare iniziative locali necessarie per favorire la filiera corta".
I soggetti interessati possono inviare i propri commenti entro il 28 gennaio 2018, attraverso la banca dati messa a disposizione dall'UNI (vedi i riferimenti in basso).
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Inchiesta pubblica progetto UNI1603737: invio dei commenti
dal sito dell'Uni