Ecobonus condomini, un'opportunità per il sistema paese
Oltre un milione di interventi e un risparmio del 60% sui consumi totali: queste le potenzialità delle detrazioni fiscali del 70 e del 75% dedicate alla riqualificazione energetica dei condomìni.
È quanto emerso dall’evento “Bonus condomìni 2018: novità e opportunità”, che si è tenuto a Roma il 13 di febbraio presso la sede dell’ENEA.
Secondo le stime, si legge nel comunicato stampa, in Italia i condomìni sono oltre 1 milione e il costo indicativo per efficientare un immobile di medie dimensioni (circa 20 appartamenti) si aggira intorno ai 300-350mila euro.
Gà da quest'anno, dunque, la riqualificazione energetica dei condomìni può attivare ingenti investimenti, con benefici per il rilancio della filiera edilizia e dell’occupazione e riducendo i consumi fino al 60% del totale.
Alcuni audit effettuati da ENEA confermano la possibilità di risparmi elevati. Ad esempio, si legge sempre nel comunicato stampa, per un tipico condominio popolare romano costruito nel 1926 nel quartiere di San Lorenzo, l’attuale spesa di 9.790 €/anno tra energia elettrica e gas metano, potrebbe ridursi a 2.200 €/anno con un risparmio di ben 7.590 €/anno, pari al 77%, grazie a interventi di efficientamento. E, dall’analisi economica, emerge che a fronte di una spesa di 150.900 euro, l’ecoincentivo sarebbe di 102.630 euro con un "tempo di ritorno semplice" di soli 6,4 anni e un considerevole risparmio.
“Moltissimi cittadini italiani vivono in grandi condomìni costruiti negli anni ‘50, ‘60 e ‘70 nelle periferie senza nessuna attenzione agli aspetti energetici: su questi immobili non sono mai stati fatti interventi di efficientamento che invece potrebbero far risparmiare fino al 60% dei consumi”, ha sottolineato il presidente dell'ENEA Federico Testa. “I nuovi meccanismi introdotti dalla manovra finanziaria consentono a tutti, anche a coloro che non hanno capienza fiscale sufficiente o che ritengono di non essere in grado di utilizzarle, di cedere le detrazioni a chi decide di farsi carico degli interventi. Si capisce, quindi, la valenza energetica ambientale ed anche sociale di questo strumento di intervento su edifici e quartieri che sono spesso fra i più degradati del Paese”.
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