Milano, 27 luglio 2018 - 00:00

Massimali Ecobonus, una gravissima menomazione

Questo il giudizio di Rete IRENE sulle novità contenute nello schema di decreto, che modifica i parametri di riferimento per gli interventi ammessi alle detrazioni fiscali per il risparmio energetico.

Come già annunciato, il futuro provvedimento, in attuazione di quanto previsto dalla legge 205/2017 (legge di bilancio 2018), ridefinisce i requisiti tecnici che devono soddisfare gli interventi di efficienza energetica ammissibili all'ecobonus. Introduce, inoltre, dei massimali di costo specifici per tipologia di intervento.

Secondo Rete IRENE, "con questi nuovi possibili limiti di spesa, l’efficacia dell’ecobonus subirebbe una gravissima menomazione e risulterebbe compromesso l’obiettivo di indurre la diffusione su larga scala delle attività di riqualificazione energetica del patrimonio immobiliare e la possibilità di centrare uno degli obiettivi principali della Strategia energetica nazionale oltre che un punto importante del Contratto per il Governo del Cambiamento".

Questi massimali — afferma Virginio Trivella, coordinatore del comitato tecnico scientifico di Rete IRENE — "sono fissati a livelli del tutto incompatibili con i reali costi che devono essere sostenuti per il compimento delle opere. Le nostre stime mostrano che, a fronte di detrazioni fiscali nominali del 70% per interventi condominiali, l’applicazione dei nuovi limiti condurrebbe alla fruizione effettiva di detrazioni fiscali difficilmente superiori al 35-40% del costo degli interventi, che si ridurrebbero ulteriormente computando anche gli oneri finanziari in caso di cessione dei crediti fiscali e di indebitamento per l’anticipazione della quota non coperta dagli incentivi (che a sua volta risulterebbe di gran lunga superiore a quella nominale del 30%)”.

Il network di aziende, attraverso le parole del suo Presidente Manuel Castoldi, invita le istuzioni a rivedere quanto stanno per emanare, perchè rischia di azzerare il mercato delle riqualificazioni energetiche.