Biometano made in Ue: potenziale sovrastimato?
Tutto il biometano potenzialmente producibile oggi in Europa potrebbe sostituire non più del 7% degli attuali consumi di gas naturale, per arrivare ad un massimo del 12% entro il 2050.
Secondo quanto riportato in un nuovo studio pubblicato dall'International Council on Clean Transport (ICCT), i 122 miliardi di metri cubi di biometano al 2050 (pari al 70% della domanda totale di gas) previsti da alcuni rapporti sarebbero troppo ottimistici. Secondo l’ICCT, infatti, questa cifra potrà essere al massimo di 36 miliardi di metri cubi, corrispondente al 12% del totale dei consumi di gas naturale.
Se l'intero potenziale del biometano fosse utilizzato nei trasporti, potrebbe coprire solo il 7% della domanda totale di energia per il trasporto nel 2050. Se fosse invece utilizzato nel riscaldamento residenziale, potrebbe soddisfare il 10% dei consumi, percentuale che scende al 3% ipotizzandone l’impiego nella produzione di energia elettrica.
Secondo lo studio dell'ICCT, quindi, "il biometano può sì produrre una significativa mitigazione dei gas serra, ma il suo potenziale complessivo in termini di decarbonizzazione è limitato". L'ostacolo principale viene rintracciato nei costi di produzione e distribuzione; ad esempio, il biometano da deiezioni animali, pur avendo grandissime potenzialità produttive, viene tipicamente prodotto in zone agricole scarsamente popolate, lontane dai centri abitati e dalla rete del gas. Svantaggi che lo rendono difficilmente competitivo coi combustibili fossili concorrenti, in assenza di adeguati sistemi di incentivazione.
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l'articolo su euractiv.com