Eurostat, le entrate fiscali ambientali sono in aumento

Stando ai dati pubblicati da Eurostat, la quota maggiore (77,7%) delle entrate fiscali dell'Ue per il 2018 è imputabile alle tasse sull'energia, con una quota ben superiore a quelle sui trasporti (19,1%) e a quelle sull'inquinamento e sulle risorse ambientali (3,3%).

Il contributo delle tasse ambientali al totale delle entrate statali da imposte e contributi sociali varia significativamente tra i vari Stati: le quote più elevate sono state registrate in Lettonia (10,9%), Bulgaria (9,8%) e Grecia (9,5%), mentre quelle più basse sono state osservate in Lussemburgo (4,4%), Germania (4,5%) e Svezia (4,8%). L'Italia, con il 7,8%, è all'incirca a metà classifica.

Nonostante la composizione del gettito fiscale ambientale risulti assai variabile tra i vari Stati membri, un elemento costante è rappresentato dal fatto che le tasse sull'energia rappresentano in tutti i Paesi dell'Ue oltre la metà del gettito fiscale ambientale complessivo.

Le tasse sull'inquinamento e sulle risorse, che raggruppano un insieme di tasse diverse quali quelle sui rifiuti, sull'inquinamento delle acque e sull'estrazione dei combustibili fossili, costituiscono una porzione molto piccola del gettito complessivo. Questo è dovuto anche al fatto che, in numerosi Paesi europei, tali imposte sono state introdotte in tempi più recenti rispetto alle "storiche" tasse sull'energia o sui trasporti.

Interessante, infine, gettare uno sguardo su quali categorie ricada il peso di questa tassazione. Se le imposte sull'energia sono quasi equamente pagate dalle famiglie e dalle imprese (rispettivamente col 49,1% e col 48,1%), nel caso delle tasse sui trasporti (66,7%) e sull'inquinamento e sulle risorse (55,7%) l'onere ricade per la gran parte sulle spalle delle famiglie.