Investimenti low carbon, occorre raddoppiare gli sforzi

È quanto emerge da un nuovo studio condotto da CDP, un'organizzazione no profit internazionale che supporta aziende e governi nel ridurre le emissioni di gas serra, salvaguardare le risorse idriche e proteggere le foreste dalla deforestazione.

Lo studio, dal titolo Doubling Down: Europe’s Low Carbon Investment Opportunity, è stato condotto su un campione di 882 imprese quotate in borsa, rappresentative del 76% circa della capitalizzazione del mercato europeo e responsabili di circa il 75% delle emissioni di CO2 prodotte in Europa ogni anno.

La ricerca mostra come i 124 miliardi complessivamente investiti possano ridurre di circa 2,4 giga tonnellate le emissioni climalteranti: un quantitativo di gran lunga superiore alle emissioni annue di Regno Unito, Germania, Francia, Italia e Polonia messe insieme.

I settori in cui si investe maggiormente sono la mobilità sostenibile, le energie rinnovabili, l'edilizia verde, le infrastrutture energetiche e programmi ad hoc per l’utilizzo dell’energia in ottica sempre più smart.

Ma tutto ciò non basta: gli investimenti a basse emissioni di carbonio analizzati dal rapporto rappresentano solo la metà di quanto necessario per permettere all'Europa di raggiungere l'obiettivo di zero emissioni al 2050. Le imprese europee, infatti, dovrebbero raddoppiare la percentuale di investimenti in tecnologie a basse emissioni di carbonio sul totale del capitale investito (CAPEX), passando quindi dal 12% al 25% su base annua.

"Gli attuali livelli di investimento — ha dichiarato Steven Tebbe, Managing Director of CDP Europe — sono ancora insufficienti a incanalare le imprese sulla buona strada verso la neutralità climatica. In particolare, per le industrie in cui la decarbonizzazione è più impegnativa, è di fondamentale importanza che i mercati finanziari e i responsabili politici creino condizioni migliori per investimenti a basse emissioni di carbonio e forniscano incentivi per guidare gli investimenti verso tecnologie altamente innovative, soprattutto laddove l'investimento iniziale è elevato e il ritorno sull’investimento stesso è di lungo periodo".