Autorizzazione unica ha effetto automatico di variante urbanistica
Milano, 28 febbraio 2020 - 00:00

Autorizzazione unica ha effetto automatico di variante urbanistica

L'autorizzazione alla realizzazione di un impianto di energia elettrica alimentato da FER può determinare la variazione della destinazione urbanistica di una zona e rendere conforme alle disposizioni urbanistiche la localizzazione dell'impianto.

Questo è quanto hanno ribadito i giudici del Consiglio di Stato nella sentenza n. 377 del 15 gennaio 2020, con cui è stato respinto l'appello avanzato dai due ricorrenti, confermando così quanto stabilito in primo grado dai giudici del Tar.

Il caso ha riguardato il ricorso mosso da due soggetti, proprietari di terreni confinanti con un'area interessata dalla realizzazione di una stazione MT/AT, indispensabile per il vettoriamento dell'energia elettrica prodotta da un vicino parco eolico. Tutti i terreni in questione risultano ricompresi nella zona D (insediamenti industriali e produttivi del programma di fabbricazione), nonché nella zona "artigianale e commerciale" del piano degli insediamenti produttivi approvato dalla Regione.

Secondo i ricorrenti, il permesso di costruire rilasciato per la realizzazione della stazione MT/AT contrasterebbe con la destinazione urbanistica della zona, non trattandosi né di un'attività artigianale né di un'attività commerciale. Già i giudici di primo grado, però, avevano sottolineato come per un impianto eolico (e per le relative opere connesse), trattandosi di opere "di pubblica utilità, indifferibili e urgenti", non risulti necessaria la destinazione industriale dell'area per la localizzazione dell'impianto. E tale localizzazione non può neanche essere sottoposta a preclusione a causa delle destinazioni urbanistiche, salvo in caso di impianti ad alto impatto ambientale o paesaggistico.

La posizione dei due ricorrenti, peraltro, risultava assai indebolita dal fatto che nei pareri e negli atti di assenso adottati dalle diverse autorità competenti, poi confluiti nella conferenza di servizi regionale, non era presente nessuna delle controindicazioni da loro denunciate.

In definitiva, quindi, confermando quanto già stabilito dal Tar, i giudici del Consiglio di Stato hanno ribadito che l'autorizzazione alla realizzazione di un impianto di energia elettrica alimentato da fonti rinnovabili, in una zona in cui per i divieti contenuti nel piano degli insediamenti produttivi tale opera non sarebbe realizzabile (ad esempio in quanto non destinata alla localizzazione di impianti industriali), "determina la variazione della destinazione urbanistica della zona e rende conforme alle disposizioni urbanistiche la localizzazione dell'impianto (...), senza la necessità di alcun ulteriore provvedimento di assenso all'attività privata (...)".