Teleriscaldamento, la maggior parte degli impianti è a fonte fossile
Stando a quanto riportato nel secondo rapporto sul teleriscaldamento del GSE, l'84% degli impianti a servizio delle reti è alimentata da fonti fossili, il restante 16% da rinnovabili e rifiuti.
I dati del rapporto mostrano come il teleriscaldamento sia nel nostro Paese una realtà diffusa e consolidata, con oltre 300 reti in esercizio, per un’estensione complessiva di 4.800 km e oltre 9,3 GW di potenza termica installata.
I comuni serviti da almeno una rete di teleriscaldamento sono oltre 250, in gran parte concentrati nelle regioni del nord Italia, con la Lombardia al primo posto.
Per quanto riguarda le tipologie di utenze, il 63% della volumetria complessivamente riscaldata in Italia da reti di teleriscaldamento è associata a utenze residenziali, il 35% terziario, il restante 3% a utenze industriali. Il 43% circa della volumetria riscaldata complessiva si trova in Lombardia (156,1 milioni di m3); seguono Piemonte (98 milioni di m3, 27% del totale), Emilia Romagna (44 milioni di m3, 12% del totale) e la Provincia di Bolzano (23 milioni di m3, 6% del totale).
La tipologia di fonte che alimenta gli impianti legati a queste reti è prevalentemente di orgine fossile (perlopiù gas naturale). Secondo i dati forniti dal GSE "la maggior parte degli impianti a servizio delle reti (84% della potenza) è alimentata da fonti fossili, il restante 16% da rinnovabili (biomassa, geotermia, ecc.) e rifiuti; l'incidenza degli impianti alimentati da rinnovabili diminuisce man mano che cresce la taglia degli impianti".
Le fonti rinnovabili sono diffuse soprattutto nel territorio provinciale di Bolzano, caratterizzato da un elevato utilizzo di biomassa, e in Toscana, dove sono diffuse le reti alimentate dalla fonte geotermica.
Negli ultimi anni, al teleriscaldamento si è associato anche il servizio di teleraffrescamento, erogato attraverso una rete di distribuzione dedicata (ad acqua refrigerata) oppure attraverso gruppi ad assorbimento, installati presso le utenze e alimentati dalla rete di teleriscaldamento. Sono stati censite 32 reti di teleraffrescamento, per un'estensione di 35,2 km e una volumetria raffrescata di 8,8 milioni di metri cubi. Tali sistemi sono presenti quasi esclusivamente in Lombardia ed Emilia Romagna.
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