Sulla carta, il 1° luglio 2020 è il giorno di avvio del nuovo superbonus del 110%. Sono però numerosi gli ostacoli che impediscono al meccanismo di decollare immediatamente.
Il primo problema è rappresentato dal fatto che il decreto-legge n. 34/2020 ("decreto Rilancio"), istitutivo del superbonus, attende ancora di essere convertito in legge. Una conversione che dovrà avvenire entro il 18 luglio e che vedrà molto probabilmente l'introduzione di alcune modifiche alle disposizioni del decreto-legge. In questo stato di attesa, naturalmente, ben pochi decideranno di avviare fin da ora i lavori di efficientamento.
Un secondo problema è che manca all'appello anche un provvedimento del direttore dell'Agenzia delle entrate, la cui pubblicazione era attesa entro il 18 giugno, che avrebbe dovuto disciplinare le modalità attuative per la trasformazione delle detrazioni fiscali in sconto sul corrispettivo dovuto e in credito d'imposta cedibile.
C'è infine un'ulteriore incognita che merita di essere segnalata. Ai sensi del decreto Rilancio, gli interventi per beneficiare del superbonus dovranno rispettare dei requisiti tecnici ("ivi compresi i massimali di costo specifici per singola tipologia di intervento") che saranno definiti da uno o più decreti futuri.
Pur essendo specificato che, in assenza di tali decreti, si continuano ad applicare i normali requisiti previsti dal Dm Finanze 19 febbraio 2007 e dal Dm Sviluppo 11 marzo 2008, è comunque evidente che l'incertezza — specie per quanto riguarda l'introduzione di massimali di costo — non potrà che posticipare l'avvio di un meccanismo che, almeno inizialmente, aveva destato l'entusiasmo di molti operatori.
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