Veneto: nuove disposizioni per l'idroelettrico

Ricordiamo che il decreto-legge 14 dicembre 2018, n. 135 ("Dl Semplificazioni") ha modificato l'articolo 12 del Dlgs 79/1999, stabilendo che le grandi derivazioni idroelettriche dovessero passare in proprietà alle Regioni alla scadenza delle concessioni o nei casi di decadenza, revoca o rinuncia alle stesse. Le Regioni hanno tempo fino al 31 dicembre 2020 per disciplinare le modalità e le procedure di assegnazione delle concessioni.

In attesa che si concluda l'iter legislativo del progetto di legge per avocare a sè le grandi derivazioni idroelettriche, la Regione ha emanato la legge regionale 3 luglio 2020, n. 27.

La legge dispone l’obbligo in capo ai titolari ed operatori che eserciscono e conducono grandi derivazioni idroelettriche di fornire alla Regione energia elettrica gratuitamente, nella misura di 220 kWh per ogni kW di potenza nominale media di concessione.

La Regione ha previsto anche la possibilità di ottenere un corrispettivo in denaro al posto dell'energia (monetizzazione); tale procedura dovrà essere regolata con una futura deliberazione della Giunta regionale.

I benefici acquisiti tramite la fornitura gratuita di energia o la sua monetizzazione saranno destinati al miglioramento dei servizi pubblici, con priorità ai servizi sanitari, socio-sanitari, assistenziali, educativi e scolastici, ambientali, di protezione civile, attinenti al trasporto pubblico locale, sportivi e ricreativi. Almeno il 50% di tali proventi dovrà essere destinato ai territori provinciali interessati dalle derivazioni.

Tra le altre disposizioni previste dalla legge, anche l'aumento del 10% del canone minimo per le derivazioni di acqua superficiale concesse a qualunque titolo e l'eliminazione del canone per l’occupazione del demanio idrico.