Milano, 18 agosto 2020 - 00:00

Fondi verdi europei: sono davvero 'fossil free'?

Secondo un'analisi realizzata dalla società di servizi finanziari Morningstar, attualmente oltre la metà dei fondi verdi esistenti in Europa detiene in portafoglio dei titoli legati al settore oil & gas.

Il settore finanziario è sempre più consapevole della necessità di passare, il più velocemente possibile, da un sistema basato sui combustibili fossili a un'economia a basse emissioni di carbonio. Anche perchè i fattori di rischio legati al riscaldamento globale costituiscono una crescente incognita per gli scenari economici futuri e qindi anche sui rendimenti previsti per i fondi di investimento.

Mornigstar ha analizzato oltre 400 fondi presenti nelle Borse europee, per un totale di quasi 60 miliardi di euro di investimenti (al 31 marzo 2020), tutti accomunati dal fatto di essere correlati ad obiettivi climatici. Tali fondi possono essere suddivisi in sei tipologie, a seconda dei diversi approcci con cui intedono affrontare la sfida climatica: Low Carbon, Ex-Fossil Fuel, Climate Conscious, Climate Solutions, Green Bond e Clean Energy/Tech.Se alcune categorie di fondi (come Low Carbon e Climate Solutions) rappresentano davvero degli investimenti "verdi" nella quasi totalità dei casi, lo stesso non si può dire di fondi quali gli "Ex-Fossil Fuel": l'analisi di Mornigstar, infatti, ha rivelato che soltanto il 40% di questi è davvero "fossil free".

E la percentuale rimane ancora piuttosto bassa (57%) anche per i fondi "Clean Energy/Tech". Questo perchè molti portafogli "Clean Energy/Tech" investono in utilities che hanno sì realizzato grandi investimenti in energia pulita, ma che contemporaneamente continuano a mantenere le loro attività legate ai combustibili fossili. Ad esempio — osserva Morningstar — la multinazionale spagnola Iberdrola, leader mondiale nella produzione di energia eolica, ottiene tra il 25% e il 50% dei propri ricavi dal comparto oil & gas, mentre per la nostra Enel la percentuale sale addirittura oltre il 50%.