Detrazioni stazioni di ricarica EV, chiarimenti su spese potenza contatore

Come stabilito dalla legge di bilancio 2019 (Legge 145/2018), chi vuole installare una stazione di ricarica per i veicoli elettrici ha diritto alla detrazione del 50%; la percentuale può arrivare al 110% se l'intervento è effettuato insieme a uno degli interventi, cosiddetti trainanti, previsti dal Superbonus.

Tra le spese detraibili si possono includere anche quelle per l'aumento di potenza del contatore. La norma prevede che dette spese possano rientrare nella detrazione, entro il limite massimo di 7 kW.

Un contribuente ha chiesto all'Agenzia delle entrate se questo limite è da intendersi come riferito o meno alla sola potenza aggiuntiva.

In pratica, se il contribuente ha un contatore con una potenza di 3 kW e ne ha bisogno di altri 6, può detrarre le spese per la richiesta di tutti e 6 i kW aggiuntivi (dal momento che sono al di sotto della soglia limite dei 7 kW) o può detrarre le spese solo dei 4 kW che si aggiungono ai 3 che ha già (dal momento che 3+4 = soglia limite di 7 kW)?

Con la Risposta 25 settembre 2020, n. 412, l'Agenzia delle entrate ha chiarito che tale limite si riferisce all'ulteriore richiesta di potenza aggiuntiva da parte dell'utente e che, quindi, si aggiunge a quella già a sua disposizione. Nel nostro esempio, il contribuente può, dunque, detrarre le spese per la richiesta di tutti e 6 i kW aggiuntivi.

Il documento chiarisce anche che "la detrazione può essere calcolata su quanto fatturato dal fornitore di energia, indipendentemente della potenza addizionale del 10% attribuita autonomamente dai fornitori stessi".

Infine, il documento ricorda che, secondo quanto disposto dal decreto Rilancio (Dl 34/2020), l'installazione dei punti di ricarica EV possono usufruire della cessione del credito oppure dello sconto in fattura, in luogo della detrazione.