Superbonus per demolizione e ricostruzione anche sulla seconda casa

Questo è quanto ha ricordato l'Agenzia delle entrate nella Risposta n. 455 del 7 ottobre 2020, ad un contribuente che intende demolire e ricostruire un edificio residenziale unifamiliare esistente, di classe energetica F, con l'intenzione di trasferirvi residenza e domicilio una volta ristrutturato.

Al termine degli interventi, l'edificio vedrà un miglioramento di oltre due classi dell'indice di prestazione energetica e della classe di rischio sismico; tale miglioramento — lo ricordiamo — è uno dei requisiti fondamentali per poter beneficiare del Superbonus.

Il dubbio del contribuente riguarda in particolare la necessità che l'immobile oggetto di intervento debba costituire "abitazione principale" del soggetto che intende fruire dell'agevolazione.

L'Agenzia però ricorda che, ai sensi dell'articolo 119 del decreto-legge Rilancio, così come convertito con modifiche dalla legge 17 luglio 2020 n. 77, possono beneficiare del Superbonus gli "interventi realizzati sul numero massimo di due unità immobiliari, fermo restando il riconoscimento delle detrazioni per gli interventi effettuati sulle parti comuni dell'edificio". La norma, quindi, non prevede alcuna distinzione tra abitazione principale/abitazione secondaria o prima casa/seconda casa, ma pone soltanto il limite massimo di due unità immobiliari.

Gli interventi antisismici, addirittura, non presentano alcuna limitazione poichè possono essere effettuati su un numero indefinito di unità abitative (quindi anche più di due), dal momento che l'unico requisito richiesto è che tali unità si trovino nelle zone sismiche 1, 2 e 3.

Quindi, conclude l'Agenzia, "si ritiene che sia possibile fruire del Superbonus per interventi di demolizione e ricostruzione dell'edificio a prescindere dalla condizione che lo stesso venga adibito ad abitazione principale."