Ministero transizione ecologica, pubblicato il decreto-legge
È stato pubblicato in Gazzetta ufficiale il decreto-legge 1° marzo 2021, n. 22, che istituisce il nuovo ministero della transizione ecologica, assegnando a un'unica cabina di regia le competenze in materia di energia e ambiente.
Il Ministero della transizione ecologica prende quindi il posto del Ministero dell'ambiente, assorbendo anche alcune competenze di altri Ministeri, come ad esempio quello dello sviluppo economico.
Tra i principali compiti che avrà il MiTe, ci limitiamo qui a segnalarne alcuni:
• la definizione degli obiettivi e delle linee di politica energetica e mineraria nazionale;
• l'autorizzazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili di competenza statale anche ubicati in mare;
• l'attuazione dei processi di liberalizzazione dei mercati energetici e la promozione della concorrenza nei mercati dell'energia e tutela dell'economicità e della sicurezza del sistema;
• l'individuazione e lo sviluppo delle reti nazionali di trasporto dell'energia elettrica e del gas naturale e la definizione degli indirizzi per la loro gestione;
• le agro-energie;
• l'elaborazione di piani e misure in materia di combustibili alternativi e delle relative reti e strutture di distribuzione per la ricarica dei veicoli elettrici;
• la qualità dell'aria;
• le politiche di contrasto ai cambiamenti climatici e per la finanza climatica e sostenibile e il risparmio ambientale anche attraverso tecnologie per la riduzione delle emissioni dei gas ad effetto serra;
• la pianificazione in materia di emissioni nel settore dei trasporti.
Il medesimo decreto-legge n. 22/2021 ha anche istituito il Comitato interministeriale per la transizione ecologica (Cite), che avrà il compito di assicurare il coordinamento delle politiche nazionali per la transizione ecologica e la relativa programmazione.
Sarà compito del Cite approvare, entro il prossimo 2 giugno, il Piano per la transizione ecologica, con l'obiettivo di coordinare le politiche nazionali in materia di riduzione delle emissioni di gas climalteranti, mobilità sostenibile, contrasto al dissesto idrogeologico e al consumo del suolo, risorse idriche e relative infrastrutture, qualità dell'aria, economia circolare.
Segnaliamo, infine, un cambio di nome anche per il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, che ora ha assunto la denominazione di "Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili" (Mims).
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in Nextville (Osservatorio di normativa energetica)