Mix elettrico Ue: per la prima volta le FER battono i combustibili fossili
Il 2020 ha visto un sostanziale cambiamento nella struttura del mercato europeo dell'energia, anche se la maggior parte dei fattori che hanno determinato questi mutamenti (in particolare il Covid-19) hanno avuto natura eccezionale.
L'ultimo rapporto trimestrale sui mercati del gas e dell'elettricità, pubblicato lo scorso 9 aprile dalla Commissione europea, mostra una situazione in fase di complessa trasformazione.
Il dato che più risalta è quello relativo alle FER: con il calo dei consumi, nel 2020 la quota di rinnovabili nel mix elettrico europeo è salita al 39%, battendo per la prima volta i combustibili fossili (36%).
Particolarmente colpite sono state la produzione elettrica da carbone e lignite (-22%) e da nucleare (-11%), mentre il gas è riuscito a contenere al minimo le perdite grazie al suo prezzo conveniente. Il risultato dell'Ue è stato certamente aiutato dall'aumento della capacità installata di solare ed eolico, che lo scorso anno è stata pari a 29 GW; un livello paragonabile a quello del 2019, a dimostrazione che la pandemia non ha rallentato in modo significativo l'espansione delle rinnovabili.
Secondo le stime preliminari, tutti questi fattori hanno portato nel 2020 ad una diminuzione del 14% dell'impronta di carbonio del settore elettrico europeo
Sono incoraggianti, infine, anche gli ultimi dati sulla mobilità elettrica: in Europa la domanda di veicoli a ricarica elettrica è in continua crescita, con quasi mezzo milioni di ECV registrati solo nell'ultimo trimestre del 2020. Si tratta della cifra più alta mai registrata, che corrisponde a una quota di mercato del 17%, una percentuale più del doppio di quella cinese e sei volte superiore a quella degli Stati Uniti.
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Quarterly Report on European Electricity Markets - Fourth quarter of 2020
il rapporto della Commissione europea