Corte dei conti Ue: maggiore coordinamento su infrastrutture ricarica EV
Milano, 14 aprile 2021 - 14:10

Corte dei conti Ue: maggiore coordinamento su infrastrutture ricarica EV

La realizzazione delle stazioni di ricarica dei veicoli elettrici rappresenta una sfida transnazionale, che potrà essere vinta solo attraverso un migliore coordinamento paneuropeo in grado di superare le attuali criticità.

Nella sua "Relazione speciale 05/2021", la Corte di Conti europea analizza i dati sulla crescita dei veicoli elettrici nel vecchio continente, mettendo in evidenza alcuni punti su cui la Commissione Ue dovrebbe al più presto intervenire. In particolare, la relazione si concentra sul problema della disomogeneità nella distribuzione territoriale delle infrastrutture di ricarica, che rende difficile effettuare viaggi sulla lunga distanza all'interno dell'Unione europea.

Nel 2020, in un contesto di generale calo delle immatricolazioni, il segmento dei veicoli a ricarica elettrica ha visto aumentare fino al 10,5% la propria quota di mercato. Numeri che, secondo alcune stime, sono destinati ad aumentare fino a sei volte entro il 2025.

L'obiettivo della relazione è di promuovere una significativa accelerazione sulla mobilità elettrica, grazie alla creazione di un’infrastruttura di ricarica che vada di pari passo con le tendenze al passaggio, da parte degli utenti, ai veicoli elettrici.

Attualmente, il 75% delle ricariche avviene a livello domestico, ma si tratta di una percentuale destinata a decrescere, dal momento che gli EV iniziano ad essere acquistati da sempre più persone che non hanno accesso alla ricarica domestica.

Risulta dunque indispensabile progettare e realizzare una fitta rete di punti di ricarica accessibili al pubblico, anche in considerazione della minore autonomia dei veicoli elettrici (in media 380 km) rispetto a quelli convenzionali.

Però i singoli Stati membri dell'Ue — osserva la Corte dei conti — non dispongono degli strumenti normativi e operativi, necessari per un coordinamento paneuropeo in materia. Al momento, nella realizzazione delle infrastrutture di ricarica ogni Stato europeo procede in maniera autonoma, tenendo conto soltanto dell'evoluzione del mercato nazionale interno della mobilità elettrica.

La Corte quindi invita la Commissione ad agire al più presto, adottando standard comuni per assicurare l’interoperabilità, oltre che per coordinare e sostenere la realizzazione delle infrastrutture per la ricarica elettrica, nonché monitorare i progressi compiuti.