Mercato immobiliare: ancora lontani dagli obiettivi europei
Nel corso del 2020 il mercato immobiliare italiano non ha assistito a quell'accelerazione della qualità energetica degli edifici, che sarebbe invece richiesta per essere in linea con le prospettive di decarbonizzazione indicate dall'Unione europea.
Questo è uno dei dati che emerge dalla consueta analisi annuale — presentata ieri a Roma — sul monitoraggio delle dinamiche del mercato immobiliare in funzione delle caratteristiche energetiche degli edifici, frutto della collaborazione tra l'ENEA, l'Istituto per la Competitività (I-Com) e la Federazione Italiana degli Agenti Immobiliari Professionisti (FIAIP).
L'indagine, condotta su un campione di oltre 550 agenti immobiliari professionali FIAIP, vede un sostanziale consolidamento dei dati già visti nel 2019. I nuovi immobili compravenduti lo scorso anno e appartenenti alle classi energetiche A1-4 e B sono risultati pari all'80% del totale, a conferma dell'importanza dell'introduzione degli obblighi di legge sugli standard minimi degli edifici.
Guardando in termini di edifici complessivamente compravenduti e appartenenti alle prime classi energetiche (A1-A4), spiccano le performance delle villette a schiera (16%) e delle ville unifamiliari (11%). Da sottolineare in particolare il dato relativo alle villette a schiera, che cresce di 6 punti percentuali rispetto al 2019.
Positiva, anche se prudente, la valutazione espressa agenti immobiliari in merito all'effettivo impatto del Superbonus 110% sul mercato immobiliare per il 2021. Il 36% del campione ritiene che il Superbonus abbia già avuto un certo impatto sul mercato, mentre il 12% considera tale impatto di entità significativa.
"La tenuta del mercato immobiliare anche rispetto alla dimensione dell'efficienza energetica è un dato molto positivo se si considera che il 2020 è stato un anno particolare, segnato da consistenti arretramenti di molti indicatori economici e di benessere sociale causati alla pandemia. Se però guardiamo agli obiettivi per l'efficienza energetica al 2030 – ha sottolineato il Vicepresidente I-Com Franco D'Amore – e, ancor di più, alla prospettiva della decarbonizzazione del parco immobiliare al 2050, il dato è largamente insoddisfacente".
La speranza comunque è che il 2021 possa rappresentare l'anno di svolta, come ha sottolineato lo stesso D'Amore: "Qualificazione della domanda immobiliare, effetti delle misure del Superbonus 110% ed entrata a pieno regime delle norme sugli edifici ad emissione quasi zero potrebbero essere l'innesco di un salto radicale nelle dinamiche del mercato immobiliare rispetto al tema dell'efficienza energetica".
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il comunicato stampa della FIAIP