IEA: stop a nuovi investimenti sulle fonti fossili
Milano, 19 maggio 2021 - 14:15

IEA: stop a nuovi investimenti sulle fonti fossili

Se vogliamo traguardare l'obiettivo della completa decarbonizzazione al 2050, occorre fin da subito vietare gli investimenti in nuovi progetti di estrazione e fornitura di combustibili fossili.

Nel nuovo rapporto speciale "Net Zero by 2050: a Roadmap for the Global Energy Sector" presentato ieri, l'International Energy Agency ha delineato con chiarezza qual è la strada da seguire per poter azzerare le emissioni di CO2 entro metà secolo e contenere così a +1,5 °C l'aumento delle temperature medie rispetto ai livelli preindustriali.

La roadmap ipotizzata dalla IEA è impegnativa ma pienamente realizzabile, attraverso oltre 400 tappe che includono ad esempio il divieto di vendita di nuove autovetture con motore a combustione interna (entro il 2035) o il raggiungimento delle zero emissioni nette per il settore elettrico globale (entro il 2040).

Per raggiungere l'obiettivo, entro il 2030 la nuova capacità installata ogni anno dovrà raggiungere i 630 GW per il solare fotovoltaico e i 390 GW per l'eolico. Numeri che, sommati, sono circa il quadruplo del livello record di installazioni registrato nel 2020.

La maggior parte delle riduzioni di CO2 al 2030 proverrà proprio da queste e altre tecnologie energetiche già mature e prontamente disponibili, mentre si stima che al 2050 almeno la metà delle riduzioni dovrà arrivare da tecnologie che attualmente sono ancora in fase dimostrativa o prototipale.

Questo — sottolinea la IEA — richiede che i governi aumentino e redistribuiscano con rapidità le loro spese in ricerca e sviluppo nel campo delle tecnologie energetiche pulite, ponendole al centro della politica energetica e climatica. Particolarmente significativi al riguardo saranno i progressi in settori chiave, quali quello delle batterie avanzate e degli elettrolizzatori per l'idrogeno.

Fondamentale sarà anche l'apporto delle misure di efficienza energetica: il tasso globale di miglioramento dell'efficienza energetica dovrà essere in media del 4% all'anno fino al 2030, circa tre volte la media degli ultimi due decenni.

Uno degli obiettivi del rapporto della IEA è di fornire dati e argomenti di discussione per i negoziati che si svolgeranno alla Conferenza delle Parti (COP26) della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, che si terrà a Glasgow il prossimo novembre.

"Il percorso delineato nella nostra tabella di marcia è di portata globale, ma ogni paese dovrà progettare la propria strategia, tenendo conto delle proprie circostanze specifiche", ha commentato Fatih Birol, direttore esecutivo della IEA. "I piani devono riflettere le diverse fasi di sviluppo economico dei paesi: nel nostro percorso, le economie avanzate raggiungono lo zero netto prima delle economie in via di sviluppo. L'IEA è pronta a sostenere i governi nella preparazione delle proprie roadmap nazionali e regionali, per fornire guida e assistenza nella loro attuazione e per promuovere la cooperazione internazionale per accelerare la transizione energetica in tutto il mondo".

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