Decreto semplificazioni, la nuova bozza
Milano, 24 maggio 2021 - 15:32

Decreto semplificazioni, la nuova bozza

L'ultima versione circolante dello schema di decreto-legge contiene importanti aggiunte e modifiche rispetto alla bozza diffusa a fine aprile.

Si tratta — lo ricordiamo — di un provvedimento che era stato annunciato all'interno del Piano nazionale di ripresa e resilienza e che avrebbe dovuto vedere la luce già nel corso del mese di maggio.

Una delle novità più evidenti rispetto alla bozza precedente riguarda la mancata proroga al 31 dicembre 2023 della scadenza delle detrazioni maggiorate del 110%. Si tratterebbe in realtà di un semplice rimando, dal momento che lo stesso presidente del Consiglio Draghi ha formalmente preso l'impegno di prorogare il Superbonus, una volta stanziate (probabilmente nella legge di bilancio 2022, o anche prima) le ulteriori risorse in grado di assicurare la copertura economica.

Accenniamo qui inoltre ad alcuni dei principali contenuti del provvedimento che toccano — più o meno direttamente — i settori delle energie rinnovabili e dell'efficienza energetica:

disciplina della Via: viene istituito un apposito procedimento di Via per i progetti facenti parte del PNRR e viene ridisegnato l'iter del provvedimento autorizzatorio unico regionale (Paur);

aree idonee impianti FER: le Regioni sono tenute a individuare le aree idonee, nelle quali non potrà essere richiesta l'autorizzazione paesaggistica;

semplificazioni impianti FER: sono introdotte procedure semplificate per l'installazione di impianti di accumulo e fotovoltaici e per il repowering;

procedimento amministrativo (legge 241/1990): viene rafforzata la disciplina del silenzio-assenso e del potere sostituivo della P.a., mentre il termine per l'annullamento d'ufficio viene ridotto da 19 a 12 mesi.

Secondo fonti governative, la bozza del provvedimento dovrebbe arrivare sul tavolo della prossima riunione del Consiglio dei ministri, anche se i possibili contrasti politici su alcuni punti critici (in particolare quelli riguardanti le modifiche al Codice degli appalti) fanno ipotizzare un ulteriore slittamento dei tempi.