Coordinamento Free: decreto-legge "semplificazioni", non ci siamo
Il Coordinamento Free ha espresso una serie di perplessità sui contenuti della bozza più recente del provvedimento, affermando che se non sarà corretto il decreto mette a rischio gli obiettivi di decarbonizzazione che l'Italia dovrà raggiungere al 2030.
Sono tre le criticità del decreto evidenziate da Free.
"La prima cosa che balza agli occhi è l'incoerenza del decreto semplificazioni rispetto al Pnrr. Da un lato il Governo afferma che non finanzierà, con il Pnrr, i 7 GW l'anno di rinnovabili che dovremo fare da qui al 2030 perché si tratta di fonti che hanno raggiunto la grid parity, ossia sono competitive con le fonti fossili, e che queste tecnologie essendo già mature necessitano solo delle semplificazioni" afferma il presidente Livio de Santoli.
"E poi però — prosegue ancora de Santoli — in questo decreto si semplificano le norme per gli impianti finanziati dal Pnrr che, per quanto riguarda le fonti rinnovabili, sono pochi e sperimentali. Non ci vuole molto a capire che in questa maniera il Governo da un lato non mette nuovi incentivi mentre dall'altro non semplifica. Un sistema molto efficace per dire, sulla carta, che s'investe su nuove tecnologie e si semplifica sulle rinnovabili. Vita difficile per le rinnovabili a favore delle fonti fossili nel momento in cui quando persino l'Agenzia internazionale dell'energia (Iea) ne ha sancito la fine qualche giorno fa".
Free successivamente pone l'accento su una questione spinosa, quella delle aree idonee per le installazioni delle fonti rinnovabili. Il fatto di dare mandato alle Soprintendenze in primo luogo, e alle Regioni successivamente, potrebbe, infatti, portare a situazioni di stallo come quelle di oggi e contro le quali si è di recente espresso in maniera negativa il presidente di Legambiente Stefano Ciafani. Zone giudicate idonee sotto al profilo paesaggistico possono non esserlo sotto al profilo energetico, come nel caso dell'eolico, dove poche centinaia di metri possono fare la differenza. "Ci saremmo aspettati, in tema di semplificazione, limitare i pareri solo alle zone vincolate e lo strumento del silenzio-assenso", commenta al riguardo de Santoli.
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sul sito di Coordinamento FREE
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In Nextville (Osservatorio di normativa energetica)