Impatto grandi opere, Linee guida MinInfrastrutture su dibattito pubblico
La Commissione nazionale istituita presso il Ministero delle infrastrutture ha approvato il 15/6/2021 le Linee guida sul dibattito pubblico al fine di informare sul funzionamento dell'istituto.
Il dibattito pubblico, introdotto dall'articolo 22 del Dlgs 152/2006 è un istituto che prevede il coinvolgimento degli Enti territoriali e della società civile nei processi decisionali sulle grandi opere infrastrutturali (così come individuate dal Dpcm 76/2018) che hanno un impatto economico, sociale e ambientale per la collettività. Il Dl 77/2021 ("Decreto Semplificazioni") ha previsto la possibilità di stabilire soglie inferiori a quelle del Dpcm 76/2018 per opere collegate al Piano nazionale di ripresa e resilienza da sottoporre obbligatoriamente a dibattito pubblico e ha dettato alcune misure acceleratorie della disciplina.
Le Linee guida elaborate dalla Commissione nazionale per il dibattito pubblico (istituita a con Dm Infrastrutture 30 dicembre 2020, n. 627 ma pienamente operativa dal 9 aprile 2021) dopo avere fatto una panoramica dell'istituto, ricordano il funzionamento del dibattito pubblico, segnalano l'attività in capo alla Commissione e il ruolo centrale del Coordinatore del dibattito pubblico, vero "regista" del confronto tra Pubblica Amministrazione appaltante e Enti territoriali e società civile chiamata a dibattere sull'opera. Centrale anche il Dossier di progetto, che, scritto in un linguaggio comprensibile "racconta" l'opera da realizzare, le motivazioni e gli impatti sociali, ambientali ed economici.
Documenti di riferimento
-
Raccomandazione Commissione nazionale per il dibattito pubblico 15 giugno 2021, n. 1
Appalti di grandi opere ex Dlgs 50/2016 e Dpcm 76/2018 - Linee guida sul dibattito pubblico
-
Codice appalti ed ambiente, le regole verdi per partecipare alle gare pubbliche
Le imprese che intendono fornire beni e servizi alla Pubblica Amministrazione devono partecipare a procedure ad evidenza pubblica e rispettare determinati standard di sostenibilità ambientale. Le norme che regolano questi processi sono contenute nel "Codice dei contratti pubblici", recentemente aggiornato con il decreto legislativo 31 marzo 2023 n. 36, in sostituzione del Dlgs 50/2016. Nel Dossier si offre l'esame della disciplina in questione, con un focus speciale relativo ai decreti recanti i criteri ambientali minimi (cd. "Cam") che gli operatori devono osservare. Il documento è aggiornato ai nuovi importi delle soglie comunitarie degli appalti approvate dalla Commissione europea nell’ottobre 2025 e decorrenti dal 2026 e ai nuovi Cam edilizia in vigore dal 2 febbraio 2026
-
Dl 77/2021 ("Semplificazioni bis"), le disposizioni ambientali
Tutte le novità su rifiuti, appalti, bonifiche, valutazione d'impatto ambientale (Via) ed altre tematiche di interesse settoriale previste dal Dl 31 maggio 2021, n. 77 e relativa legge di conversione in vigore dal 31 luglio 2021
-
Appalti di grandi opere - Regolamento recante modalità di svolgimento, tipologie e soglie dimensionali delle opere sottoposte a dibattito pubblico - Articolo 22 del Dlgs 50/2016
-
Governance del Piano nazionale di ripresa e resilienza e snellimento procedure amministrative (cd. "Decreto Semplificazioni bis" o "Decreto Recovery") - Stralcio - Misure in materia di rifiuti, Css-combustibile, bonifiche dei siti contaminati, valutazione di impatto ambientale, appalti pubblici, energie rinnovabili
-
Codice dei contratti pubblici - Attuazione direttive 2014/23/Ue, 2014/24/Ue e 2014/25/Ue su concessioni e appalti pubblici
-
Appalti ed ambiente (Codice dei contratti pubblici - Cam/Criteri ambientali minimi)
L'area dedicata al Codice dei contratti pubblici (Dlgs 36/2023) e provvedimenti satellite (tra cui quelli relativi ai servizi pubblici locali di rilevanza economica). Un sistema normativo che, in recepimento delle direttive Ue su appalti pubblici e contratti di concessione, impone il conseguimento di obiettivi di sostenibilità ambientale ed energetica. Con i testi ragionati ed aggiornati di tutti i "criteri ambientali minimi" (cd. "Cam") cui specifici beni e servizi devono rispondere per poter efficacemente partecipare alle gare pubbliche.