Lotta agli incendi boschivi, stretta su responsabilità penale

Il provvedimento, oltre a recare misure di rafforzamento della protezione civile in materia di prevenzione degli incendi boschivi, inasprisce la tutela penale del delitto di incendio boschivo ex articolo 423-bis del Codice penale. Pene più gravi se il delitto in parola viene commesso abusando dei poteri o violando i doveri relativi al servizio di prevenzione e lotta agli incendi. Previsto il ravvedimento operoso per l'autore del delitto che si adopera per "limitare i danni" e per il colpevole che collabora fattivamente con gli inquirenti.

Inoltre la condanna alla reclusione per almeno due anni per incendio boschivo comporta la cessazione del rapporto di lavoro pubblico (nuovo articolo 423-ter, Codice penale). Se il delitto è commesso da un privato scatta l'incapacità a contrarre con la P.a. (articolo 32-quater, Codice penale). Infine il nuovo articolo 423-quater del Codice penale introduce la confisca obbligatoria (anche per equivalente) del prodotto o profitto del reato in caso di condanna o patteggiamento. La confisca, vincolata al ripristino dei luoghi, non scatta se il colpevole si è efficacemente adoperato al ripristino dello stato dei luoghi. Il Ministero dell'interno pubblica annualmente il numero e la localizzazione delle condanne per incendio boschivo.

Modifiche anche alla legge quadro sugli incendi boschivi 353/2000 in ottica di maggiore tutela e prevenzione. Introdotto il concetto di "incendio di interfaccia urbano-rurale" quale incendio boschivo in zone di interconnessione tra aree naturali e strutture antropiche.