Parlamento Ue, stop finanziamenti combustibili fossili
Piani nazionali per la graduale eliminazione dei combustibili fossili a vantaggio di un sistema energetico Ue fortemente basato sulle fonti rinnovabili.
Sono tra le richieste avanzate dal Parlamento Ue con la risoluzione adottata il 21 ottobre 2021 sulla strategia comunitaria per ridurre le emissioni di metano entro il 2030.
Tenuto conto dei dati diffusi dall'Agenzia europea dell'ambiente, secondo cui il settore dell'energia è responsabile del 19% delle emissioni di metano nell'Ue, i deputati europei chiedono “di interrompere il sostegno dell'UE all'espansione delle infrastrutture per i combustibili fossili”.
E al fine di conseguire la neutralità climatica entro il 2050, con la risoluzione si invitano gli Stati membri, in cooperazione con la Commissione, ad adottare piani nazionali per la graduale eliminazione dei combustibili fossili.
Per passare a un "sistema energetico altamente efficiente e fortemente basato sulle fonti rinnovabili all'interno dell'Unione” si ritiene opportuno – si legge ancora nel documento — riesaminare e aggiornare i piani energetici e climatici nazionali che dovranno essere valutati dalla Commissione.
Infine, dopo aver sottolineato che "la produzione di biogas a partire da residui agricoli e altri rifiuti organici può ridurre le emissioni di metano nel settore agricolo", gli eurodeputati chiedono piena coerenza tra la normativa sul clima, la Pac e la strategia per ridurre le emissioni di metano pubblicata dalla Commissione europea nel 2020.
In particolare propongono di migliorare e potenziare infrastrutture tra gli agricoltori e i produttori di energie rinnovabili per diffondere la produzione di biogas sostenibile a livello locale.
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in Nextville (Osservatorio di normativa energetica)