Burocrazia su eolico: rallenta gli obiettivi di decarbonizzazione e mette in stallo i progetti
Il tempo necessario per avviare progetti eolici di capacità superiore a 30MW va da due anni in Sicilia ai 9 della Sardegna.
È il quadro che emerge dal Rapporto sull'eolico curato da “elemens” e “Public Affair Advisor” nell’ambito del progetto R.E.gions2030 che monitora lo sviluppo delle fonti rinnovabili in Italia.
Dal 2017, da quando è stata introdotta la competenza statale per la Via sui progetti di impianti eolici di capacità superiore a 30 MW, a fronte delle istanze aziendali presentate per complessivi 20 GW il 91% delle procedure è ancor alle fasi iniziali, 639MW sono stati autorizzati, 212 MW sono prossimi all’autorizzazione mentre, tra il 2019 e il 2020, su 1030 MW sono stati espressi dinieghi.
Ma qual è la situazione all'interno delle singole Regioni?
Attraverso il Renewables Goals Index, l’indice generato dallo stesso progetto per misurare il contributo di ogni Regione allo sviluppo delle rinnovabili, sono stati valutati i dati pubblici di 11 Regioni sulla base di 5 indicatori: efficienza sul passato; pianificazione regionale; attrattività del territorio anche in termini di istanze presentate; fluidità iter amministrativo; “business environment” territoriale.
Considerato che rispetto all’eolico i target nazionali prevedono, dal 2021 al 2030, la necessità di installare 12,3 GW (9,1 GW on-shore e 3,2 GW off-shore), il rapporto prova a delineare lo scenario da qui ai prossimi anni.
La situazione cambia da Regione a Regione.
Efficienza sul passato
Per quanto riguarda il primo indicatore, al virtuosismo di alcune Regioni, come Sicilia e Campania, si contrappone il mancato raggiungimento degli obiettivi per il 2020 di Abruzzo, Liguria e Toscana.
Pianificazione regionale
La situazione peggiora passando all’esame del secondo indicatore dato che nessuna regione ha approvato un Piano energetico orientato al 2030, mentre il Piano Energetico Ambientale Regionale è ancora in consultazione in Sicilia, Lazio, Puglia e Calabria; Campania e Molise lo hanno già approvato ma senza l’indicazione degli obiettivi quantitativi da raggiungere.
Attrattività del territorio anche in termini di istanze presentate
Puglia, Basilicata, Sardegna e Sicilia sono tra le Regioni che hanno saputo attrarre sviluppo tramite gli investimenti eolici (indicatore n. 3) e ciononostante si continua a registrare una certa resistenza da parte di territori e istituzioni nel rilascio delle autorizzazioni.
Fluidità iter amministrativo
Per quanto riguarda la perfomance amministrativa, in cui sono stati valutati il numero di Autorizzazioni uniche rilasciate tra 2017 e il 2021, le tempistiche e i progetti “bloccati”, spicca la Sicilia con la maggior quantità di eolico installato, 442 MW, con una durata media dei procedimenti pari a 2 anni e 7 mesi. Chiude la classifica la Sardegna con la più lunga durata media delle procedure: 9 anni e 2 mesi.
“Business environment” territoriale
Al quinto indicatore il progetto R.E.gions2030 dedicherà un approfondimento più ampio considerando il periodo 2021-2022.
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Le regioni italiane e lo sviluppo dell'eolico - Progetto R.E.gions2030 - Abstract
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