Idrogeno, più competitivo con supporto e semplificazione autorizzativa
Sostenere la filiera dell'idrogeno, la cui diffusione è un'opportunità per l'industria italiana, massimizzando l'utilizzo di materiali di scarto e riducendo le impronte di carbonio e ambientale.
È il quadro che si evince dal Piano d’azione per l'idrogeno, redatto da Confindustria con il supporto scientifico dell'Enea, che è stato presentato il 17 gennaio 2022. Nel documento, focalizzato sulla regolamentazione del mercato, vengono messi in evidenza gli attuali livelli di produzione e utilizzo di idrogeno — che rappresenta meno del 2% dei consumi energetici dell’Europa (di cui solo il 4% è Green) — e i costi di generazione, distinguendo le varie tipologie.
"Secondo le stime riportate dalla Commissione europea", si legge nel Piano, i costi dell’idrogeno ammontano a:
1-1,5 €/kg per il Grey (idrogeno prodotto con le fonti fossili, principalmente gas);
2-2,5 €/kg per il Blue (idrogeno prodotto con fonti fossili, ma con un sistema di cattura e stoccaggio della CO2);
2,5-5,5 €/kg per il Green (idrogeno prodotto con le energie rinnovabili).
Il Piano propone dunque di ridurre i costi supportando l’offerta, la domanda e la filiera tecnologica dell’idrogeno e "prediligendo un modello di mercato che riduca gli impatti ridistributivi", a cui correlare la "necessità di promuovere un utilizzo efficiente della generazione elettrica e delle infrastrutture".
Anche la semplificazione autorizzativa, a cui viene dedicato un capitolo del Piano, è considerata tra le misure che "porteranno le tecnologie per la generazione, il trasporto, la distribuzione e l’utilizzo dell’idrogeno ad essere competitive e utili alla decarbonizzazione dell’economia nazionale".