Moduli fotovoltaici: problemi fine vita e nuove tecnologie

L'attuale parco fotovoltaico italiano inevitabilmente dovrà essere dismesso nei prossimi anni. E la gestione del fine vita dei moduli, circa 100 milioni (tra quelli incentivati e non dal Conto Energia), pone problemi che sono anche una sfida. Stando alle dichiarazione riportate dall'Ansa, questa è in linea di massima la posizione del Gestore dei servizi energetici (Gse) manifestata durante l'audizione, del 9 febbraio 2022, alla commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati.

Però proprio in questi giorni dalla Germania arrivano notizie incoraggianti. L'Istituto Fraunhofer per i Sistemi ad Energia Solare (Fraunhofer Ise) ha fatto sapere di aver prodotto celle solari da silicio riciclato al 100%. Mentre alluminio, vetro e rame provenienti dai moduli scartati venivano già riutilizzati, non poteva dirsi la stessa cosa per il silicio delle celle solari. Ma, grazie a un programma di ricerca che ha coinvolto la più grande azienda tedesca di riciclaggio di moduli fotovoltaici, è stata sviluppata una soluzione per riciclare su scala industriale il silicio dei moduli scartati per riutilizzalo nella produzione di nuove celle solari Perc (Passivated Emitter and Rear Cell).

Le celle con silicio riciclato garantiscono un'efficienza del 19,7% contro il 22,2% del silicio vergine, "ma è sicuramente superiore a quella delle celle solari nei vecchi moduli scartati", ha dichiarato il project manager di Fraunhofer Csp.

Riciclare i pannelli rimane comunque un'operazione non semplice che deve essere conveniente sia dal punto di vista economico che ambientale. In Francia per esempio un'azienda ha messo a punto un processo per estrarre dai vecchi pannelli solari anche l'argento, oltre al silicio. L'azienda ha dichiarato che non utilizzano reazioni chimiche aggressive e che il costo è ridotto.