Servizi pubblici locali (tra cui acqua e rifiuti), il Dlgs di riordino

Il provvedimento attua quanto previsto dalla legge 118/2022 ("Legge Concorrenza 2021") e si propone di riordinare i servizi pubblici locali di interesse economico generale dettando una disciplina quadro sull'organizzazione delle funzioni, sulle modalità di istituzione e organizzazione, sulle forme di gestione (gara, affidamento a società mista pubblico-privata, affidamento in house) sui rapporti tra gli Enti affidanti e i soggetti affidatari (contratto di servizio, tariffe, obblighi di trasparenza verso gli utenti).

Gli Enti locali e gli altri Enti competenti affidano i servizi di interesse economico generale di livello locale (come il servizio rifiuti) secondo le regole del Dlgs 50/2016 favorendo, quando possibile in relazione alle caratteristiche del servizio da erogare, il ricorso a concessioni di servizi rispetto ad appalti di servizi, per assicurare l'effettivo trasferimento del rischio operativo in capo all'operatore. Come previsto dall'articolo 4 dello schema di Dlgs, nel settore rifiuti trovano diretta applicazione le norme contenute nel Titolo III (istituzione e organizzazione dei servizi) e del Titolo V (regolazione del rapporto di servizio, vigilanza, tutela dell'utenza).

Come regola generale gli Enti di governo dell'ambito territoriale o le autorità di regolazione non possono direttamente o indirettamente partecipare a soggetti incaricati della gestione del servizio. Fanno eccezione gli Enti di governo dell'ambito del Servizio idrico (articolo 147, comma 1, Dlgs 152/2006) in relazione agli affidamenti in essere alla data di entrata in vigore del Dlgs. Questo per dare piena attuazione degli impegni contenuti nel Piano nazionale di ripresa e resilienza in materia di rafforzamento dei Servizi idrici integrati.