Milano, 5 dicembre 2022 - 01:00

Comunità energetiche contro crisi: gli italiani sono pronti

Più della metà di cittadini e aziende si dichiarano pronti a partecipare alle Cer. Ma burocrazia e mancanza di regole ne rallentano la diffusione.

La propensione degli italiani a partecipare alle comunità energetiche rinnovabili viene confermata dal Report "Le comunità energetiche contro la crisi" realizzato dalla Fondazione Symbola, Gruppo Tea e Ipsos e presentato a Mantova il 2 dicembre.

Con l'obiettivo di comprendere il livello di conoscenza e diffusione delle comunità energetiche in Italia, sono state condotte, tra il mese di ottobre e novembre 2022, interviste a campione: 200 imprese, 80 referenti diocesani e 800 maggiorenni. Dalla elaborazione dei dati si evince che il 60% dei cittadini, il 56% delle imprese e l’85% dei referenti diocesani sono propensi a partecipare alle Cer.

Anche se il concetto di Comunità energetica rinnovabile è poco conosciuto tra cittadini (13%) e imprese (37%), meglio le diocesi con il 47%, le Cer sono viste come opportunità di risparmio in bolletta, di rafforzamento dei legami con il territorio e sicurezza energetica. Il 65% dei cittadini e il 70% delle imprese ritengono addirittura che la Cer possa essere uno strumento di aiuto per superare la crisi energetica.

Le percentuali si abbassano invece quando si parla dei tempi di realizzazione delle Comunità: solo il 41% dele aziende pensa che lo strumento delle Cer sia attuabile in tempi brevi, nei prossimi 5 anni.

Del resto sono attesi ormai da troppo tempo decreti ministeriali e delibere Arera che potrebbero concretizzare l'avvio delle comunità energetiche la cui diffusione è invece rallentata dalla burocrazia.

Secondo un'indagine di Legambiente, infatti, su 100 Cer mappate fino a giugno 2022 solo 16 sono riuscite a completare l'iter di attivazione presso il Gse e 3 hanno ricevuto i primi incentivi statali.

Per maggiori informazioni: Symbola

Pagine correlate