Milano, 15 dicembre 2022 - 11:54

Infrastrutture acque reflue, verso avvio lavori di adeguamento ad Ue

Il Dpcm 30 settembre 2022 ha individuato gli interventi (finanziati) per i quali il Commissario unico sulle infrastrutture idriche può avviare i lavori per la messa a norma secondo la direttiva 91/271/Cee.

L'Italia è stata infatti condannata tre volte dalla Corte di Giustizia Ue a per il non corretto recepimento della direttiva 91/271/Cee sulle acque reflue urbane (sentenze Corte di Giustizia Ue 31 maggio 2018, causa C-251/17, 10 aprile 2014, causa C-85/13, e 6 ottobre 2021 nella causa C-668/19). Per consentire il rapido adeguamento alle sentenze di condanna della Corte europea il Dl 243/2016 ha previsto la nomina di un Commissario straordinario unico (nominato poi con Dpcm 26 aprile 2017) per la realizzazione degli interventi funzionali alla messa a norma delle infrastrutture di trattamento delle acque reflue urbane.

Il Dpcm 30 settembre 2022 in parola indica gli interventi (tutti finanziati) per i quali il Commissario unico assume il compito di soggetto attuatore o coordinatore come previsto dal Dl 18 aprile 2019, n. 32 convertito dalla legge 55/2019 (articolo 4-septies), avviando la progettazione e la realizzazione degli interventi. A titolo ricognitivo sono anche individuati gli interventi non ancora finanziati che potranno essere realizzati previo reperimento di integrale copertura finanziaria.

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