Infrastrutture acque reflue, verso avvio lavori di adeguamento ad Ue
Il Dpcm 30 settembre 2022 ha individuato gli interventi (finanziati) per i quali il Commissario unico sulle infrastrutture idriche può avviare i lavori per la messa a norma secondo la direttiva 91/271/Cee.
L'Italia è stata infatti condannata tre volte dalla Corte di Giustizia Ue a per il non corretto recepimento della direttiva 91/271/Cee sulle acque reflue urbane (sentenze Corte di Giustizia Ue 31 maggio 2018, causa C-251/17, 10 aprile 2014, causa C-85/13, e 6 ottobre 2021 nella causa C-668/19). Per consentire il rapido adeguamento alle sentenze di condanna della Corte europea il Dl 243/2016 ha previsto la nomina di un Commissario straordinario unico (nominato poi con Dpcm 26 aprile 2017) per la realizzazione degli interventi funzionali alla messa a norma delle infrastrutture di trattamento delle acque reflue urbane.
Il Dpcm 30 settembre 2022 in parola indica gli interventi (tutti finanziati) per i quali il Commissario unico assume il compito di soggetto attuatore o coordinatore come previsto dal Dl 18 aprile 2019, n. 32 convertito dalla legge 55/2019 (articolo 4-septies), avviando la progettazione e la realizzazione degli interventi. A titolo ricognitivo sono anche individuati gli interventi non ancora finanziati che potranno essere realizzati previo reperimento di integrale copertura finanziaria.
Documenti di riferimento
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Direttiva Consiglio Ue 91/271/Cee
Trattamento delle acque reflue urbane
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Sentenza Corte di Giustizia Ue 31 maggio 2018, causa C-251/17
Acque - Raccolta e trattamento acque reflue urbane - Direttiva 91/271/Cee, articoli 3, 4 e 10 - Condanna dell'Italia per incompleto recepimento della direttiva - Sentenza 19 luglio 2012, causa C-565/10 - Mancata esecuzione - Condanna alle sanzioni pecuniarie - Penalità semestrale e somma forfettaria
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Sentenza Corte di Giustizia Ue 10 aprile 2014, causa C-85/13
Direttiva 91/271/Cee – Trattamento delle acque reflue urbane – Articoli da 3 a 5 e 10 – Allegato I, sezioni A e B - Inadempimento dell'Italia - Sussiste
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Sentenza Corte di Giustizia Ue 6 ottobre 2021, causa C-668/19
Acque - Raccolta e trattamento acque reflue urbane - Articoli 3-5 e 10 della direttiva 91/271/Cee - Assenza di reti fognarie, di trattamento secondario o di trattamento equivalente - Costruzione e gestione impianti di trattamento - Controllo sugli scarichi - Trattamento più spinto nelle aree sensibili - Mancato adempimento da parte di Stato membro - Violazione della direttiva – Sussistenza
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Interventi urgenti per la coesione sociale e territoriale - Disposizioni sulla cessione a terzi dei complessi aziendali Ilva - Adeguamento sistemi fognatura e depurazione
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Disposizioni urgenti per il rilancio del settore dei contratti pubblici, per l'accelerazione degli interventi infrastrutturali, di rigenerazione urbana (cd. "Sblocca Cantieri") - Stralcio - Modifiche al Dlgs 50/2016 (Codice appalti) e al Dlgs 152/2006 (Codice ambientale - Norme sulla cessazione della qualifica di rifiuti - "End of waste") e al Dpr 380/2001 - Disposizioni in materia di terre e rocce da scavo
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Infrastrutture delle acque reflue urbane - Condanna dell'Italia da parte della Corte di Giustizia Ue per il non corretto recepimento della direttiva 91/271/Cee e interventi di adeguamento della rete idrica in ottemperanza alle sentenze della Corte Ue - Ricognizione degli interventi per i quali il Commissario unico per le infrastrutture idriche assume il compito di soggetto attuatore
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