Milano, 20 dicembre 2022 - 01:00

Coordinamento Free: quanto costa l'attesa del Fer2

La continua attesa del decreto FER2 – con cui si dovrebbero incentivare impianti finanziando le tecnologie rinnovabili innovative – blocca le Fer e l'economia che potrebbero generare.

Lo dichiara il Coordinamento Free con il comunicato diffuso il 20 dicembre 2022.

"La crisi energetica prosegue, i costi in bolletta diventano sempre più insostenibili e il Governo, che ora è nel pieno delle sue funzioni sulle rinnovabili è fermo. – afferma il presidente del Coordinamento FREE, Livio de Santoli – Il FER2, che attendiamo da ben 1.228 giorni, 10, ore e 37 minuti (aggiornamento alle 10:00 del 20 dicembre 2022) è di nuovo incagliato e dopo il passaggio in Conferenza Unificata, non se ne è saputo più nulla".

"Il decreto dovrebbe finanziare le tecnologie rinnovabili innovative – continua de Santoli — è scomparso e nell'ultima versione conosciuta è assolutamente da rigettare se no le affosserà definitivamente".

L'Associazione nel comunicato elenca anche una serie di osservazioni per alcune tipologie di fonti rinnovabili, individuandone le potenzialità e la necessità di rivedere le bozze dell'atteso decreto:

l’eolico off shore galleggiante se non icentivato in modo adeguato potrebbe addirittura scomparire dal panorama italiano e generare un gap tecnologico e produttivo con le altre nazioni difficilmente colmabile in futuro;

la riduzione del 3% delle tariffe poste a base d’asta negli anni successivi all’anno 2022 è punitiva per le biomasse queste rinnovabili ed è inoltre necessario correggere l’esclusione dei sottoprodotti della lavorazione del legno per la produzione di semilavorati e imballaggi in legno, che devono essere inclusi per avviare una vera economia circolare anche in questo settore;

per la geotermia si riscontra una sproporzione assurda tra impianti tradizionali nuovi o in rifacimento con 250 MW e impianti a tecnologie innovative (reiniezione totale e altri) solo 60 MW;

le tariffe incentivanti per il solare termodinamico sono assolutamente incongruenti con i costi attuali, tenendo conto dei forti aumenti dei materiali e dei servizi;

per quanto riguarda gli impianti alimentati a biogas è necessario che si abolisca la proposta periodica delle tariffe che è in contrasto con la previsione di una loro diminuzione annuale prefissata, prevista in misura pari al 3%.

"È un elenco d'osservazioni, quello fatto dai nostri soci che è sconfortante per il sistema Paese – conclude il presidente del Coordinamento FREE, Livio de Santoli".