Riqualificazione energetica: l'ok sulla prossima direttiva

In controtendenza con alcuni esponenti del governo, la Federazione italiana per l'uso razionale dell'energia (Fire) non condivide l'opposizione nei confronti della proposta di direttiva europea che entro il 2030 porterebbe gli edifici in classe E e in classe D entro il 2033.

Gli investimenti necessari alla riqualificazione degli edifici, per Fire, non sono da considerare come un prelievo dei risparmi di famiglie e imprese. Non solo perché l'efficienza energetica consente di risparmiare energia e di ripagare quanto speso, oltre a generare altri guadagni. La riduzione della domanda di energia è essenziale per raggiungere gli obiettivi di mitigazione del cambiamento climatico e produce effetti diretti sull’economia.

Piuttosto Fire suggerisce di introdurre alcune esenzioni, per esempio gli edifici in zona climatica A, B, e C o i quelli per i quali non sia economicamente vantaggioso intervenire.

Anche Free (Coordinamento Fonti Rinnovabili ed Efficienza Energetica) considera la proposta di direttiva come un'opportunità in linea con il processo di decarbonizzazione e con lo sviluppo industriale del Paese. L’associazione condivide l'importanza dell’introduzione di esenzioni aggiuntive e più flessibilità per tenere conto delle caratteristiche del parco immobiliare.

Ma – precisa – che occorre sviluppare adeguati meccanismi finanziari in modo da rendere l’efficienza energetica più attraente per l’intera filiera con ricadute importanti sullo sviluppo industriale nazionale.

Per maggiori informazioni:

Comunicato Fire

Comunicato Free