Milano, 21 febbraio 2023 - 16:40

Cambiamenti climatici & Paesi in via di sviluppo, report Ue

a cura di Irene Manca

Le azioni intraprese nei Paesi in via di sviluppo in attuazione dell'Alleanza mondiale contro i cambiamenti climatici hanno prodotto i risultati attesi a un costo talvolta elevato e senza idonea "risonanza" negli Stati Ue.

Questo quanto si evince dalla relazione speciale 4/2023 della Corte dei Conti dell'Unione europea, chiamata a esaminare i risultati prodotti dell'iniziativa "Alleanza mondiale contro il cambiamento climatico" (Global climate change alliance – Gcca) lanciata nel 2007 dall'Ue (e terminata nel 2020) al fine di aiutare i Paesi più poveri ad accrescere e potenziare le capacità di adattamento agli effetti dei cambiamenti climatici. La Corte, nel valutare i risultati delle azioni intraprese, prende atto dei costi talvolta elevati delle iniziative realizzate, frutto dell'assenza di analisi dettagliate e sistematiche delle spese, e della scarsa conoscenza nei Paesi in via di sviluppo e negli Stati membri dell'Ue delle azioni finanziate.

Da qui le raccomandazioni della Corte alla Commissione in vista di future azioni di contrasto al cambiamento climatico. Tra queste: selezionare indicatori, valori di partenza e valori-obiettivo per misurare gli effetti delle attività; rivedere gli obiettivi laddove in fase di attuazione sia evidente che non sono disponibili fondi sufficienti; analizzare e documentare sistematicamente la ragionevolezza dei costi preventivati delle azioni; implementare le attività di comunicazione indirizzate ai Paesi beneficiari e ai potenziali donatori.

Per maggiori informazioni: "Relazione speciale 04/2023 — Alleanza mondiale contro il cambiamento climatico (plus) — I traguardi raggiunti non si sono rivelati all'altezza delle ambizioni".

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