Edifici a emissioni zero: l'ok del Parlamento Ue
Approvata dal Parlamento europeo la proposta di legge di revisione della direttiva 2010/31/Ue sulla prestazione energetica degli edifici: obiettivi sfidanti per le diverse tipologie di immobili.
Il Parlamento europeo, con 343 voti favorevoli, 216 contrari e 78 astensioni, ha approvato il mandato negoziale sulla proposta di legge che – in vista del raggiungimento della neutralità climatica — ha il duplice obiettivo di ridurre il consumo energetico e le emissioni del settore edilizio, sia con le nuove costruzioni che ristrutturando l'esistente.
I nuovi edifici dovranno essere a emissioni zero dal 2028. La scadenza è anticipata al 2026 se si tratta di immobili occupati, gestiti o di proprietà delle autorità pubbliche. Tutti gli edifici nuovi dovranno dotarsi di tecnologie solari entro il 2028, se tecnicamente ed economicamente possibile. L'obbligo del solare slitta invece al 2032 per gli edifici residenziali sottoposti a ristrutturazioni importanti.
Per quanto riguarda le classi energetiche, entro il 2030 gli edifici residenziali dovranno raggiungere almeno la classe E ed entro il 2033 la classe D. Scadenze più vicine sono state fissate per gli edifici non residenziali e quelli pubblici: entro il 2027 per la E e il 2030 per la D. Il Parlamento Ue, tenendo conto delle diverse situazioni in cui si trovano i parchi immobiliari nazionali, individua per Stato membro anche una percentuale di edifici nella classe G (con prestazioni energetiche peggiori) che dovrà corrispondere al 15%.
Dalla nuova norma sarebbero esclusi i monumenti. Ma i singoli Stati avranno la facoltà di escludere anche gli edifici con particolare valore architettonico, storico o tecnico, le chiese e i luoghi di culto, oltre agli edifici di edilizia sociale pubblica nel caso in cui all’aumento dell'affitto, dovuto alle ristrutturazioni, non dovesse corrispondere un maggior risparmio sulle bollette.
Il legislatore europeo chiede agli Stati di stanziare fondi per la formazione delle autorità locali e regionali oltre che delle comunità energetiche rinnovabili che promuovono il miglioramento delle prestazioni energetiche, l’uso delle rinnovabili e la riduzione delle emissioni.
Ora si avvieranno i negoziati con i governi dell’Ue per arrivare alla versione definitiva del testo normativo.
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