Milano, 7 aprile 2023 - 11:32

Crisi idrica, in pista semplificazioni per riutilizzo acque reflue

Licenziato dal Consiglio dei Ministri il 6 aprile 2023 uno schema di decreto-legge per fronteggiare la crisi idrica con misure su riutilizzo di acque reflue, fanghi di depurazione, acque meteoriche e dissalatori.

Secondo quanto prevede la bozza del provvedimento nel testo in entrata al Consiglio dei Ministri la Regione o Provincia autonoma competente può rilasciare, fino al 31 dicembre 2023, una autorizzazione unica per il riutilizzo a scopi irrigui in agricoltura delle acque reflue depurate prodotte dagli impianti di depurazione già in esercizio alla data di entrata in vigore del decreto-legge. L'autorizzazione è concessa nel rispetto di prescrizioni minime da rispettare e previa predisposizione da parte del gestore di un piano di gestione dei rischi.

Modifiche per l'articolo 127 del Dlgs 152/2006: i fanghi da trattamento delle acque reflue sono sottoposti alla disciplina dei rifiuti, ove applicabile e "comunque solo" (così la novità della bozza di Dl) alla fine del complessivo processo di trattamento effettuato nell'impianto di depurazione.

Il provvedimento stabilisce anche che le vasche di raccolta di acque meteoriche per uso agricolo fino a un volume massimo di 50 metri cubi di acqua per ogni ettaro di terreno coltivato sono opere realizzabili senza titolo autorizzativo ex articolo 6, comma 1, Dpr 380/2001. Infine, più facile realizzare gli impianti di desalinizzazione ex legge 60/2022, per i quali non sarà più necessaria la valutazione di impatto ambientale (Via) ma solo la verifica di assoggettabilità a Via (e solo per impianti con capacità pari o superiore a 200 l/s).

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