Comunità Energetiche: attenzione alle criticità
Milano, 17 aprile 2023 - 14:58

Comunità Energetiche: attenzione alle criticità

a cura di Federesco

Un sistema virtuoso per la produzione dell’energia, capace di garantire sicurezza, indipendenza e servizi dedicati all’efficienza energetica, alla ricarica di veicoli elettrici e alla vendita al dettaglio dell’energia.

Questi sono solo alcuni degli attuali vantaggi di cui un utente potrebbe godere entrando a far parte di una Comunità energetica rinnovabile, in base al Dlgs 8 novembre 2021, n. 199. Il testo di recepimento della Red II ha infatti portato l’Italia a entrare nel mondo degli autoconsumatori di energia elettrica rinnovabile. Il nostro Paese è pronto a percorrere l’ultima tappa di questo viaggio con il nuovo Decreto ministeriale in uscita a tema Cer, eppure a oggi sono molti i dubbi che gli operatori del settore individuano. In particolare si segnalano quelli relativi alla cabina primaria e ai soggetti che possono entrare a far parte della Comunità.

Sono questi i punti che Federesco – Federazione Nazionale delle ESCo – ha portato all’attenzione del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica insieme ai propri associati. La rete della Federazione ha infatti rilevato una serie di criticità sul tema che sarebbe necessario risolvere quanto prima, così da scongiurare il rischio che il sistema delle Cer si blocchi ancor prima di nascere.

Questione delle cabine

Ruolo fondamentale per la nascita delle Comunità sarà giocato dalle cabine primarie. Il Dlgs 199/2021 va proprio nella direzione di aumentare l’estensione territoriale massima, così da non ragionare solo in base a cabine secondarie e singoli soggetti vicini tra di loro. La possibilità che più Comuni possano unirsi e garantire benefici dal punto di vista energetico ai propri cittadini è una grande rivoluzione, ancora non sfruttata a pieno anche per mancanza di informazione per la Pubblica Amministrazione e i cittadini.

Esiste però una grande criticità, che riguarda in particolare la zona del meridione. Qui infatti il numero di cabine primarie è particolarmente ridotto e, cosa più importante, qualora arrivasse una richiesta di allaccio ci si troverebbe a confrontarsi con il limite fisico degli impianti già sovraccarichi.

È quanto rilevato da Enerqos, società nata con la precisa mission di supportare l’evoluzione costante del settore energetico. L’attuale limite delle cabine non può che andare ovviamente nella direzione opposta. La richiesta per la creazione di Cer sembra essere oggi molto alta, per questo è giusto muoversi per tempo e cercare una soluzione al problema. Senza contare che per la creazione di nuove cabine l’iter autorizzativo spesso si aggira intorno ai due o tre anni. Un tempo troppo lungo che non può che disincentivare gli investitori a puntare su questo sistema di energia rinnovabile, che giocherebbe un ruolo fondamentale nei nostri processi di decarbonizzazione.

Il ruolo sociale delle Cer

È necessario però non dimenticarsi dell’importante fine sociale delle Comunità energetiche. La stessa Commissione Ue ha sempre sottolineato la centralità del risparmio energetico come prima fonte di efficienza. L’energia che non viene consumata, una volta immessa nuovamente in rete, può essere destinata a chi ne ha più bisogno. Semplici gesti che rappresentano però un passaggio fondamentale, in grado di abbracciare a pieno più di uno dei 17 obiettivi per lo Sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite al 2030.

Le Cer si inseriscono proprio in questo contesto, visto che una volta realizzato l’impianto l’energia non consumata dai cittadini potrebbe essere reimmessa in rete e destinata ad altri player. C’è però un aspetto critico che non deve essere sottovalutato. Va analizzata con grande attenzione la struttura della Comunità, che a oggi prevede che al suo interno possano entrare anche aziende. Questo comporterebbe ovviamente una diminuzione dell’energia immessa in rete, visti i consumi maggiori di queste ultime rispetto alle singole famiglie.

Giusto allora pensare di realizzare Cer o realtà di autoconsumo collettivo dedicate esclusivamente alle aziende e alle grandi imprese, che devono seguire ovviamente la strada della decarbonizzazione e della produzione di energia pulita. Sarà necessario trovare il giusto compromesso, così da sviluppare a pieno i vantaggi delle Comunità energetiche in Italia. Un esempio virtuoso di produzione e condivisione di energia che potrebbe spingere il Paese verso una nuova crescita.

Pagine correlate