Milano, 8 settembre 2023 - 15:15

Fabbisogno materie prime critiche, Parlamento Ue spinge su trasformazione

Il 7/9/2023 la Commissione industria del Parlamento Ue ha votato la proposta di regolamento sulle materie prime critiche, almeno il 50% del fabbisogno Ue deve arrivare dall'attività di trasformazione.

Un parametro più ambizioso di quello del 40% proposto dalla Commissione europea il 16 marzo 2023. Le materie prime critiche sono tutti quei materiali preziosi (ne sono individuati 34) che scarseggiano o sono assenti nell'Unione e sono indispensabili per la transizione energetica. Di queste materie prime 16 sono considerate strategiche. Occorre agire su estrazione ma soprattutto riciclo o partnership a lungo termine con Paesi extra Ue.

Secondo i deputati della Commissione industria la capacità di riciclaggio al 2030 dovrà produrre almeno il 10% in più del volume per ciascuna materia prima strategica (rispetto alla base di riferimento 2020-2022) per arrivare a raccogliere, selezionare e trattare almeno il 45% di ciascuna materia prima strategica contenuta nei rifiuti. La Commissione invece proponeva un generico obiettivo del 15% di riciclaggio di materie prime strategiche.

Confermato dai parlamentari il target del 10% di approvvigionamento di materie prime strategiche da attività estrattiva e lo stop alla dipendenza quasi totale dalle materie prime strategiche da un unico Paese: entro il 2030 da un solo Paese terzo non può arrivare più del 65% di una singola materia prima strategica, in relazione a qualsiasi fase della trasformazione. Il testo dovrebbe essere discusso nella prossima assemblea plenaria del Parlamento europeo. Dopo il voto del Parlamento si apriranno i negoziati con il Consiglio Ue che aveva votato la sua posizione il 30 giugno 2023.

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