Materiali ed energia. Emergono le criticità
Milano, 4 ottobre 2023 - 15:37

Materiali ed energia. Emergono le criticità

L'illusione che la questione dei materiali per le rinnovabili, sarà risolta senza tensioni è, per l’appunto, un'illusione

La prima revisione annuale del mercato dei Minerali Critici fatta dalla Agenzia Internazionale dell'Energia (IEA), dell'analisi rilasciata a luglio evidenzia un aumento significativo della domanda di minerali come litio, cobalto, nichel e rame a causa dell'ampia adozione di questi materiali nell’ambito delle fonti rinnovabili.

Si tratta una crescente domanda che ha portato alla necessità di sviluppare nuove strategie che la Iea indica così:

accelerare verso una maggiore diversificazione delle fonti di minerali;

sfruttare al massimo il potenziale della tecnologia e del riciclo per migliorare l'efficienza delle risorse;

promuovere la trasparenza nei mercati dei minerali critici per favorire nuovi investimenti;

migliorare la disponibilità di dati affidabili per supportare decisioni informate;

creare incentivi per una produzione sostenibile e responsabile di minerali critici, tenendo conto di considerazioni ambientali, sociali e di governance;

rafforzare la cooperazione internazionale per affrontare le sfide legate alla crescente domanda di minerali critici in modo inclusivo.

«Il livello di sovra-concentrazione che vediamo oggi nei mercati dei minerali critici è diverso da qualsiasi altro importante bene di cui ci siamo fidati nel mondo moderno. La storia ci ha mostrato che non diversificare correttamente le forniture e le rotte commerciali delle risorse essenziali comporta rischi profondi – afferma — il Direttore Esecutivo dell'IEA, Fatih Birol, commentando l’aggiornamento — Garantire forniture sicure e sostenibili di minerali critici per la transizione verso l'energia pulita è diventata una priorità assoluta per governi, aziende ed investitori di tutto il mondo».

Se da un lato è interessante il fatto che la IEA affronti il problema -oltretutto occupandosi di materiali e non di combustibili e ciò è il segno dei tempi – legato alle fonti rinnovabili, quello che lascia sconcertati sia nelle dichiarazioni di Birol, sia nei “suggerimenti” è l’assoluta genericità. Se leggiamo il contesto si vede come tema conduttore quello di correggere i mercati dei materiali nelle loro storture più nette ed evidenti evitando scossoni. Da chi si è occupato per decenni di petrolio ci si sarebbe aspettati una serie di suggerimenti derivati dall'esperienza dei conflitti per l'oro nero. Perché di sicuro gli shortage di materiali critici non saranno delle passeggiate. Lo ha capito bene la Cina che da oltre venti anni si dedica alla ricerca e ottimizzazione delle Terre rare, passando dalla loro estrazione alla loro lavorazione, passaggio che è dovuto alla perdita del primato dell’estrazione mondiale che per il gigante asiatico è passato dal 70% al 30%. Gli Stati Uniti su questo fronte si stanno muovendo, lentamente bisogna dire, perché sono ingessati da logiche quali: investo se il mercato si sviluppa. E l’Europa sui materiali strategici, invece, sembra assente. Non si dovrebbe scordare la lezione cilena e il ruolo che ebbero gli Stati Uniti nel rovesciare il governo Allende. Con il "decision memorandum no. 93", datato 9 novembre 1970, Henry Kissinger, allora Consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, scrisse ai capi della diplomazia, della difesa e dell'intelligence che era necessario esercitare pressioni sul governo Allende per impedirne il consolidamento e limitarne la capacità di adottare politiche avverse agli USA come la nazionalizzazione dell'industria del rame, metallo indispensabile per l’allora nascente industria delle telecomunicazioni. Oggi che si investono circa 1.800 miliardi di dollari l’anno in rinnovabili che la IEA stessa afferma diventeranno, forse aggiungiamo noi, 4.500 all’anno dopo il 2030, con il ruolo dei materiali che diventerà quindi sempre più strategico nello scenario della trasformazione energetica, forse ci si aspetta che non ci siano tensioni internazionali sull’argomento? Con un mondo che si va sempre più polarizzando in quattro grandi blocchi d'influenza?

Ci proponiamo, come Nextvile, insieme a Reteambiente, Rivista Rifiuti e Cts, di creare un punto di discussione sulla questione materia ed energia con un convegno a Ecomondo il 9 novembre alle ore 9:30 in sala Mimosa-Pad. B6, “Energie circolari 2.0: Materia ed energia per la decarbonizzazione. La sfida del PNIEC” nel quale faremo il punto sul nuovo PNIEC e sui suoi risvolti sull’intero ciclo energetico rinnovabile focalizzandosi sull’aspetto dell’uso della materia a servizio della decarbonizzazione, che è sempre più necessaria e impellente sia per il clima, sia per la competitività del sistema paese. *direttore di Nextville

Convegno "Energie circolari 2.0: Materia ed energia per la decarbonizzazione. La sfida del PNIEC"

Target Audience: Imprese che producono biomateriali, consorzi del riciclo e produttori d'energia da fonti sostenibili

Modera e introduce Sergio Ferraris – Direttore rivista Nextville

Programma

Accreditamento dei partecipanti e inizio dei lavori

Energia, materia e rifiuti: il punto

Paola Ficco, direttore Rivista Rifiuti

Energy and material economics nel Pinec, limiti o opportunità?

Mario Gamberale, esperto d’economia della sostenibilità (TBC)

I fanghi di depurazione ed energia rinnovabile

Vito Palumbo, Responsabile Comunicazione e Relazioni Esterne Acquedotto Pugliese (TBC)

L’utilizzo delle biomasse per raggiungere gli obiettivi carbon neutral

Filippo Capurso — Sustainability Coordinator Andriani S.p.A

La strategia di decarbonizzazione del settore cemento

Margherita Galli, Federbeton

Il ruolo del compostaggio per la produzione energetica rinnovabile

Massimo Centemero, Direttore generale Consorzio Italiano Compostatori (CIC)

Le prospettive del settore elettrico di fronte alla sfida della decarbonizzazione

Agostino Re Rebaudengo, Presidente Elettricità Futura

Gli incentivi per il biometano da rifiuti

Paolo Arrigoni, Presidente GSE (TBC)

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