Biometano e biogas hanno delle grandi potenzialità ma il quadro d’incertezza normativo e regolatorio non aiuta.
Il biometano potrebbe, il condizionale è assolutamente d’obbligo, costituire un’occasione unica sul fronte della decarbonizzazione. Con la strategia RePowerEU, la Commissione europea ha stabilito un obiettivo di produzione di biometano in Europa di 35 miliardi di m3, al 2030, mentre la bozza d’aggiornamento del Pniec inviata a Bruxelles nel luglio 2023, prevede per la stessa data una produzione nazionale di 6 miliardi di m3. Il 10% dei consumi annui italiani che potrebbero essere usati specialmente nei settori Hard to abate (HTA). In più il “volano” del biometano dovrebbe essere già lanciato visto che 2,3 miliardi di m3 annui dovrebbero arrivare grazie al Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), contingente sul quale troviamo da un lato l’incertezza sui tempi d’allacciamento alla rete, mentre il Pnrr prevede al massimo 18 mesi dalla pubblicazione delle graduatorie. Oltre a ciò ci dovrebbe, e il condizionale è ancora una volta d’obbligo, il decreto Fer2 che dopo sei anni d’attesa, è ancora in attesa. Il testo, che è sempre a Bruxelles, prevederebbe un nuovo contingente per gli impianti nuovi alimentati a biogas con anche un sostegno agli impianti esistenti che hanno finito il periodo d’incentivazione. Un quadro che sembra favorevole, ma manifesta luci e ombre. Una luce, che assomiglia più a una torcia elettrica d’emergenza, è la legge 95 del 26 luglio 2023, che ha messo a punto un meccanismo per i prezzi minimi garantiti circa la produzione d’energia elettrica rinnovabile degli impianti biogas che hanno gli incentivi in scadenza entro il 31 dicembre 2027 e che non possono convertirsi alla produzione di biometano. La legge, come spesso accade, rimanda a una delibera di ARERA che deve determinare il prezzo minimo, da aggiornare ogni anno in base all’inflazione. ARERA ha a disposizione 180 giorni per fare ciò e a oggi tutto tace. Altre incertezze sono quelle relative alla Garanzie di Origine (GO) per il biometano che troviamo nel decreto del Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica n. 224 del 14 luglio 2023.
Il prezzo medio di mercato del biometano, con il sistema del premio, deve essere sottratto all’importo della tariffa riconosciuta dal GSE. Problema: il mercato per queste Garanzie a oggi non esiste. Conseguenza: gli operatori non possono verificare gli investimenti. Si potrebbe optare per la tariffa omnicomprensiva dove è il GSE a gestire prezzo e garanzia d’origine. Problema: questa possibilità è utilizzabile solo dai piccoli impianti con il limite di 250 Smc di capacità. Conseguenza: molti soggetti potrebbero decidere di fermarsi a questa soglia per optare alla gestione semplificata. Ciò significherebbe non utilizzare al 100% le potenzialità produttive dei singoli, con conseguenze negative sia per la redditività sia per la decarbonizzazione.
«Il tema delle GO sta creando incertezze e problemi anche ai soggetti che hanno realizzato l’impianto o lo stanno completando usufruendo del regime di incentivo previsto per il periodo 2018-2022 dal precedente decreto 2 marzo 2018. Questo decreto non prevedeva l’attribuzione delle GO agli impianti incentivati e la recente norma sulle GO non ha sanato questa incongruenza ha però introdotto un sistema di controlli della natura rinnovabile di qualsiasi forma di energia tale per cui senza GO qualsiasi prodotto non può definirsi “rinnovabile”. Affermano dal Consorzio Italiano Biogas (CIB) — Così i “vecchi” impianti che sono stati i pionieri e lo zoccolo duro dello sviluppo del biometano in Italia si trovano a dover collocare sul mercato un prodotto senza garanzie di origine e quindi meno appetibile rispetto a quello dei “nuovi” impianti che sarà sempre accompagnato dalla GO. Un eventuale fallimento delle prime iniziative di produzione di biometano potrebbe avere effetti molto negativi, rischiando di minare la fiducia degli investitori in questa filiera produttiva».
Nonostante tutto ciò l’interesse per il biometano rimane. I risultati della prima procedura competitiva del 2023 hanno visto superare la selezione 60 progetti per 30 mila Smc a fronte del contingente che era di o 67 mila Smc. 37 progetti sono per la realizzazione di nuovi impianti legati all’agricoltura, 9 circa i rifiuti e 14 di riconversione a biometano di impianti per la produzione di biogas già realizzati.
E non c’è solo il settore della produzione energetica. L’industria italiana è molto forte anche sotto al il profilo della produzione impiantistica e della componentistica necessaria per queste realizzazioni ed è un settore che senza lo “zoccolo duro” de mercato interno sarebbe destinato a disperdersi sia come know how industriale, ma soprattutto come capitale umano. E questo clima d’incertezza non aiuta.
*direttore di Nextville
Ci proponiamo, come Nextvile, insieme a Reteambiente, Rivista Rifiuti e Cts, di creare un punto di discussione sulla questione materia ed energia con un convegno a Ecomondo il 9 novembre alle ore 9:30 in sala Mimosa-Pad. B6, “Energie circolari 2.0: Materia ed energia per la decarbonizzazione. La sfida del PNIEC” nel quale faremo il punto sul nuovo PNIEC e sui suoi risvolti sull’intero ciclo energetico rinnovabile focalizzandosi sull’aspetto dell’uso della materia a servizio della decarbonizzazione, che è sempre più necessaria e impellente sia per il clima, sia per la competitività del sistema paese.
Convegno "Energie circolari 2.0: Materia ed energia per la decarbonizzazione. La sfida del PNIEC"
Target Audience: Imprese che producono biomateriali, consorzi del riciclo e produttori d'energia da fonti sostenibili
Modera e introduce Sergio Ferraris – Direttore rivista Nextville
Programma
Accreditamento dei partecipanti e inizio dei lavori
Energia, materia e rifiuti: il punto
Paola Ficco, direttore Rivista Rifiuti
Energy and material economics nel Pinec, limiti o opportunità?
Mario Gamberale, esperto d’economia della sostenibilità (TBC)
I fanghi di depurazione ed energia rinnovabile
Vito Palumbo, Responsabile Comunicazione e Relazioni Esterne Acquedotto Pugliese (TBC)
L’utilizzo delle biomasse per raggiungere gli obiettivi carbon neutral
Filippo Capurso — Sustainability Coordinator Andriani S.p.A
La strategia di decarbonizzazione del settore cemento
Margherita Galli, Federbeton
Il ruolo del compostaggio per la produzione energetica rinnovabile
Massimo Centemero, Direttore generale Consorzio Italiano Compostatori (CIC)
Le prospettive del settore elettrico di fronte alla sfida della decarbonizzazione
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Modalità di emissione, trasferimento e riconoscimento della garanzia di origine da fonti rinnovabili dell'energia fornita ai clienti finali in relazione alla produzione di energia elettrica, gas compreso il biometano e idrogeno - Attuazione articolo 46 del Dlgs 199/2021