Populismo fossile
Milano, 7 novembre 2023 - 12:55

Populismo fossile

Serve che le rinnovabili siano compatte e coerentei a fronte della diffusione di un populismo fossile

Decarbonizzare con un nuovo modello energetico. Sarà questa la parola d’ordine dei prossimi anni se si vuole riuscire a vincere la sfida del clima coniugandola al progresso sociale. E sarà una dura battaglia. Già oggi infatti si vedono gli esordi di una sorta di populismo fossile, alimentato dalle “big oil companies” che stanno usando una serie di strumenti, e ne hanno molti, per ritardare il più possibile la conversione energetica alle fonti rinnovabili.

In questo quadro le fonti rinnovabili non possono e non devo trovarsi divise, sia sul fronte delle proposte politiche, sia dal punto di vista delle soluzioni tecnologiche. Ma ci sono delle difficoltà davanti alle quali non ci si deve nascondere.

Lo schieramento delle rinnovabili è spesso diviso per fonte e ciò offre ai fautori delle fonti fossili una frammentarietà nella quale diventa facile inficiare rispetto all’opinione pubblica le fonti energetiche pulite. Accumulo, servizi di rete, intermittenza della generazione rinnovabile, scarsità di materiali critici, sono tutti argomenti utilizzati, la maggior parte delle volte come pretesti, per alimentare quello che sta diventando un vero e proprio "populismo energetico" che potremmo ribattezzare "populismo fossile". Con azioni di questo tipo, supportate dalla potenza mediatica delle compagnie fossili, c’è il serio rischio che si crei una frattura culturale nell’opinione pubblica che potrebbe compromettere la conversione energetica alle sue radici, portandoci ad avere un ritardo incolmabile nel processo di decarbonizzazione, con gravi conseguenze sul fronte del clima.

Bisogna tenere conto del fatto, inoltre, che le rinnovabili cambieranno in maniera radicale i mercati energetici, dando molto più potere ai consumatori che sempre più spesso diventeranno produttori/consumatori, i prosumer, e che saranno soggetti complicati da imbrigliare nelle logiche classiche del mercato così come lo conosciamo oggi. E ciò fa molta paura alle compagnie fossili perché per la prima volta nella loro storia si trovano innanzi a un cambiamento radicale di tutto il panorama energetico.

Il passaggio sequenziale dal carbone al petrolio e successivamente al nucleare e al gas/ciclo combinato, non aveva mai messo in dubbio il modello centralizzato cosa che invece faranno le fonti rinnovabili con la loro diffusione capillare nei territori. È chiaro, quindi che il fronte fossile giochi su tutte le divisioni possibili e da qui emerge la necessità che lo schieramento delle rinnovabile appaia compatto sia dal punto di vista politico, sia su quello tecnologico.

Serve, parafrasando una felice espressione di Gianni Silvestrini, una "sartoria energetica" che non solo cucia le varie tecnologie rinnovabili tra di loro, nessuna esclusa, sul territorio, ma faccia anche da collante tra le varie soluzioni, offrendo un quadro solido, coerente e compatto, per non lasciare alcuno spazio al populismo fossile.

*direttore di Nextville

Ci proponiamo, in questo quadro come Nextvile, insieme a Reteambiente, Rivista Rifiuti e Cts, di creare un punto di discussione sulla questione materia ed energia con un convegno a Ecomondo il 9 novembre alle ore 9:30 in sala Mimosa-Pad. B6, “Energie circolari 2.0: Materia ed energia per la decarbonizzazione. La sfida del PNIEC” nel quale faremo il punto sul nuovo PNIEC e sui suoi risvolti sull’intero ciclo energetico rinnovabile focalizzandosi sull’aspetto dell’uso della materia a servizio della decarbonizzazione, che è sempre più necessaria e impellente sia per il clima, sia per la competitività del sistema paese.

Convegno "Energie circolari 2.0: Materia ed energia per la decarbonizzazione. La sfida del PNIEC"

Programma

Modera e introduce

Sergio Ferraris – Direttore rivista Nextville

Energia, materia e rifiuti: il punto

Paola Ficco, Direttore Rivista Rifiuti

Gli incentivi per il biometano da rifiuti

Paolo Arrigoni, Presidente GSE

Le prospettive del settore elettrico di fronte alla sfida della decarbonizzazione

Edoardo Antonio De Luca, Direttore Generale Elettricità Futura

Il contributo dell’agricoltura al percorso di decarbonizzazione

Christian Curlisi, Direttore Consorzio Italiano Biogas

Il ruolo dell'idrogeno nel processo di decarbonizzazione

Livio de Santoli, Prorettore alle politiche energetiche, Università di Roma La Sapienza

Tecnologie innovative nell'utilizzo energetico dei fanghi di depurazione

Annamaria Violante, Acquedotto Pugliese

La strategia di decarbonizzazione del settore cemento

Margherita Galli, Responsabile Ambiente e Sviluppo Sostenibile, Federbeton

Il ruolo dei bio-waste per la produzione energetica rinnovabili

Matteo Fischetti, comitato tecnico del Consorzio Italiano Compostatori (CIC)

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